Claudio Rendina, Roma – la Repubblica 28/12/2014, 28 dicembre 2014
AL TEATRO SISTINA
GARINEI&GIOVANNINI INVENTANO IL MUSICAL ALL’ITALIANA –
Il teatro Sistina sorge al civico 129 della via Sistina, dalla quale prende il nome, essendo stato costruito su un’area di 2000 metri quadrati dove era una chiesa del Seicento dedicata a santa Francesca Romana. Il terreno viene acquistato dall’impresario milanese Leonardo Castelli, che destina l’area ad un teatro; questo, progettato da Marcello Piacentini, è realizzato con una sala lunga 28 metri e profonda 30, priva di colonne e pilastri in modo da permettere una visione ottimale del palcoscenico da qualunque punto della sala, con 1015 posti in platea e 566 in galleria. Inizia a gestirlo la Eci, ovvero la società Esercizi Cinematografici Italiani, che l’inaugura il 28 dicembre 1949 con la proiezione del film “Le mura di Malapaga” di René Clement, ma due settimane dopo diventa scenario teatrale con il nome di Palazzo Sistina. Ad inaugurarlo nella sua più appropriata veste sono Totò e Isa Barzizza con la rivista “Bada che ti mangio” di Michele Galdieri ed è il principe Antonio de Curtis a dare l’aureola teatrale al locale, dichiarandosi entusiasta della nuova struttura scenografica per l’eleganza e l’acustica innovativa. Contemporaneamente a quella prima teatrale si ha anche una programmazione cinematografica, per conciliare la simpatia del pubblico verso la sala. A fine estate del 1950 la società, che gestisce il Sistina insieme al teatro Adriano, decide che quest’ultimo diventi definitivamente sala cinematografica, mentre il Sistina viene consacrato agli spettacoli teatrali.
Così il 16 ottobre del 1950 Pietro Garinei e Sandro Giovannini avviano il nuovo corso del teatro mettendo in scena “La Bisarca”, uno spettacolo nuovo, basato essenzialmente sui temi dell’attualità, che ha grande successo. Negli anni successivi il teatro ospita le principali riviste dell’epoca, a cominciare da “Giove in doppiopetto” con Carlo Dapporto e Delia Scala e proseguendo con Renato Rascel in “Attanasio cavallo vanesio”, “Alvaro piuttosto corsaro” e “Tobia, la candida spia”. Dopo questi trionfi si torna al cinema, che viene chiamato Cinerama, con l’allestimento di tre cabine di proiezione che rovinano l’interno del tearo. L’esperimento è fallimentare e si torna al teatro. Ed è ancora la volta di Garinei e Giovannini: da “La granduchessa e i camerieri” con Riccardo Billi, Mario Riva e la divina Wanda Osiris, a “Carlo non farlo” con Carlo Dapporto, Lauretta Masiero e il Quartetto Cetra, da “Buonanotte Bettina” con Walter Chiari, Delia Scala e Paolo Panelli a “L’adorabile Giulio” con Carlo Dapporto, Teddy Reno e Delia Scala, fino a “Un trapezio per Lisistrata” con Delia Scala, Mario Carotenuto, Nino Manfredi e Paolo Panelli. Trionfale il successo di Totò con “A prescindere” nel 1956.
Il 1960 è un anno importante nella storia del teatro Sistina; la gestione viene affidata alla sigla Garinei e Giovannini, che ricoprono tale ruolo fino al 2006 anno della scomparsa di Pietro Garinei, mentre Giovannini era morto nel 1977. In questi 46 anni il Sistina è diventato il più importante teatro italiano privato, famoso in tutta Europa. Tra i tanti capolavori dovuti alla geniale coppia è impossibile dimenticare “Aggiungi un posto a tavola” e “Rugantino”. Nel 2003 il Sistina è ufficialmente riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come “Teatro Stabile della Commedia Musicale Italiana” e nel 2008 viene premiato dall’Agis per il maggior numero di incassi. Dal 2007 il direttore artistico è Gianmario Longoni, al quale subentra nel 2013 Massimo Romeo Piparo; quest’anno il cartellone è stato inaugurato il 4 ottobre con Enrico Montesano e Pippo Baudo in un “Sistina Story”, omaggio alla commedia musicale.
I PROTAGONISTI
Sopra: una scena di “Rinaldo in campo” del 1961 con Domenico Modugno, Delia Scala, Paolo Panelli, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. In alto: i commediografi Pietro Garinei e Sandro Giovannini A sinistra, l’interno del teatro Sistina
Claudio Rendina, Roma – la Repubblica 28/12/2014