Manuela Pelati, Corriere della Sera - Roma 28/12/2014, 28 dicembre 2014
I NEGOZI DEL LUSSO PARLANO CINESE
Huanying (benvenuti) in via dei Condotti. Tod’s, Harry Winston, Ferragamo, Gucci, Bulgari, Armani e Max Mara alla domanda se ci sono commessi di nazionalità cinese rispondono: «sì, certo». Da Gucci il responsabile delle vendite aggiunge: «Abbiamo anche due ragazze arabe per i clienti che vengono soprattutto d’estate, mentre i cinesi arrivano tutto l’anno e rappresentano circa il 20% dei compratori.
I commessi stranieri sono assunti regolarmente da anni e sono presenti in molti negozi di lusso del centro storico di Roma. Entrando da Tods c’è Anastasia che viene dalla Russia, Polly dal Brasile e Ingrid dalla Danimarca, tutte poco più che ventenni. «Ma la maggior parte dei dipendenti è italiana» racconta la responsabile del negozio di via Condotti «hanno solo l’obbligo di parlare inglese». Anastasia racconta che quando ha fatto il colloquio di lavoro anni fa «parlare russo è stato il punto a favore per l’assunzione». Biondissima dagli occhi di ghiaccio Anastasia ha appena compiuto 25 anni e vive a Roma da 12 anni. «I clienti russi sono diminuiti da un paio di anni» racconta parlando perfettamente l’italiano «ma sono dei buoni compratori che prediligono i colori vivaci e comprano borse e scarpe uguali per loro e per parenti e amici». In via dei Condotti sono però gli asiatici - carichi di pacchi e pacchetti - i più numerosi tra gli stranieri. «Da noi vengono soprattutto giapponesi a mangiare il gelato» dice la cassiera di Ciampini in piazza San Lorenzo in Lucina. «Che lingua parlano? L’inglese ma si fanno capire anche a gesti».