Aldo Grasso, Corriere della Sera 28/12/2014, 28 dicembre 2014
CERCI-TORRES, INCROCIO TRA DUE SCONFITTE
È probabile che Alessio Cerci sia il grande colpo del mercato di gennaio, quello di riparazione. Il Milan, alla fine, l’ha spuntata sull’Inter. Ma lo scambio con i rojiblancos dell’Atletico Madrid tra Cerci e Fernando Torres è l’incrociarsi di due fallimenti. Salvo che l’Henry di Valmontone (27 anni) era in piena esplosione, mentre El Niño (30) quel che doveva dare l’ha dato.
Mai una parola contro Cerci, da me: il sinistro dal limite che lo scorso anno, al 94°, ha regalato la vittoria al Toro contro il Genoa è già leggenda granata. Del resto Cerci sa compiere gesti che stimolano la retorica sportiva. Commentando Torino-Roma del 2013, lo scrittore Gabriele Romagnoli non si era trattenuto: «A Cerci scatta l’esuberante complesso di Perseo: solo contro tutti e felice di esserlo. Si riconosce nell’eroe abbandonato dagli avi, accolto alla deriva e incaricato di una missione impossibile: tagliare la testa dell’invitta Medusa».
Buttandola sul mitologico, l’Italia, abbandonata dagli avi, mediocre anche nel calcio, spera di trasformare i fallimenti in riscatti: è l’ultimo sogno che ci resta. Come uccidere Medusa che con lo sguardo pietrifica la ripresa economica? Con un’azione individuale alla Cerci o con un gioco collettivo?
Quando tocchiamo il fondo, spaventati, ai rimedi preferiamo i sollievi. Per questo ci attrae più l’impossibile del possibile.