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 2014  dicembre 28 Domenica calendario

L’AUTOVELOX ORMAI È UN’ARMA IMPROPRIA

Gli autovelox sono il terrore degli automobilisti. E mica solo di quelli col piede particolarmente pesante. Perché passare dai 50 ai 56 orari è un attimo e, in tal caso, non stiamo parlando certo di velocità da Gran Premio di Monza. Oltretutto, i cinque chilometri orari di «tolleranza» previsti dal Codice della strada a volte possono trasformarsi in un’amarissima beffa. Un esempio? Per motivi di spazio citeremo soltanto (ahilui) il signor Amedeo Tiveron, 67 anni, pensionato di Zelarino - comune della terraferma veneziana - costretto a pagare 55,67 euro di multa per avere oltrepassato il limite di 0,1 chilometri orari. Con la sua Peugeot 307 andava ai 75,01. Il limite, in quel tratto, era 70. Ha sbagliato e ha pagato. La legge è legge. Ha pure detto che la prossima volta cercherà di non oltrepassare i 69,09. Glielo auguriamo. L’autovelox, da Nord a Sud, non perdona. Naturalmente non tutti sono stati pensati per stangare i cittadini, ci mancherebbe. Molti servono a garantire maggior sicurezza lungo le nostre strade. Tuttavia, che sfuggire a una sanzione per eccesso di velocità anche quando l’eccesso è davvero minimo sia diventato ormai impossibile, è un dato di fatto. E che si tratti di una metropoli o un paesino di provincia, chi pigia un pochino di più sull’acceleratore è spacciato. San Martino di Lupari, 13mila abitanti nel Padovano, qualche anno fa per i suoi 9 rilevatori nelle 9 vie cittadine pubbliche era balzato alle cronache come il «paese degli autovelox». Se gli occhi elettronici si comportano allo stesso modo in tutta Italia, diverso è l’atteggiamento dei sindaci chiamati a riscuotere le contravvenzioni. A Padova il leghista Massimo Bitonci ha deciso di annullare le 112mila infrazioni registrate in soli due mesi da 8 autovelox posizionati su strade ad alta percorrenza. Erano stati installati in via sperimentale il 3 novembre. L’esperimento ha prodotto una strage di multe. Per dire: in corso Kennedy un autovelox è arrivato a sanzionare 450 veicoli al giorno. Bitonci, di fronte a numeri di questo tipo, ha voluto dare un po’ più di tempo alla gente per abituarsi: si pagherà soltanto per le violazioni che verranno registrate dal primo gennaio 2015. Il Partito democratico di Padova è sul piede di guerra. Parla di un buco erariale enorme (14 milioni di euro) e di un danno per i contribuenti. I democratici presenteranno un esposto alla Corte dei Conti. Al di là dello scontro politico è da capire se Bitonci possa davvero, a norma di legge, portare a termine questa operazione. A Milano l’atteggiamento del sindaco è opposto rispetto a quello del collega del Carroccio. Pisapia è sommerso di ricorsi da parte di automobilisti chiamati a pagare multe per eccesso di velocità non esigibili, cioè notificate oltre i canonici 90 giorni dal momento dell’infrazione. Gran parte sono frutto dei sette nuovi autovelox posizionati lo scorso marzo su strade a grande scorrimento: nel primo mese erano riusciti a segnalare circa ottomila vetture al giorno. La media è poi scesa fino ad arrivare a soli, si fa per dire ovviamente, cinquemila. Sia il ministero dell’Interno che quello dei Trasporti hanno già informato l’amministrazione che le multe oltre i 90 giorni sono nulle. Pisapia continua però a ripetere che «il momento dell’accertamento è quello in cui gli operatori sono in grado di collegare il fotogramma della targa dell’auto che supera il limite di velocità al proprietario del veicolo». Insomma, quando il funzionario di turno guarda il monitor, non quando viene scattata la foto. Quindi, secondo il sindaco rosso, non c’è alcun motivo per protestare. Chi lo fa, peggio per lui. Il messaggio è questo. E per paura di ritrovarsi tra le mani pure una cartella esattoriale parecchia gente paga anche se quelle multe, secondo lo Stato, sono ormai da buttare. SALVAVITA O PIAGA? Gli autovelox, progettati per incrementare la sicurezza della viabilità dissuadendo gli automoblisti da condotte spericolate, negli ultimi anni sono proliferati e in molti casi utilizzati per finalità monetarie anziché di prevenzione LE CLASSIFICHE Nella lista delle città italiane con più autovelox c’è in testa Roma (154 milioni di multe l’anno). Considerando il dato per automobilista, però, il primato passa a Milano (170 euro a persona). In Veneto, nonostante tanti canali, comanda Venezia: 16 milioni di multe all’anno.