Renato Minore, Il Messaggero 27/12/2014, 27 dicembre 2014
POLONSKY, VIAGGIO SENTIMENTALE NELLA RUSSIA DI MOLOTOV
E’ una “prodigiosa matrioska” che ci porta nei recessi della storia russa, la “psicogeografia” di una terra ricostruita rovistando nelle macerie reali e metaforiche. La lanterna magica di Molotov di Rachel Polonsky è un romanzo e insieme un saggio che nasce dall’occasione biografica della sua autrice, giovane slavista di Cambridge che, negli Anni Novanta, va ad abitare nel più prestigioso palazzo dell’elite del Cremlino. E proprio nell’appartamento dove aveva vissuto Molotov, l’uomo che aveva firmato la condanna a morte di quarantatremila intellettuali e compagni di partito, la Polonsky trova due tesori: una parte della sua biblioteca e una lanterna magica. La prima offre lo spunto per avventurarsi a decifrare la biografia di un uomo impenetrabile al rimorso, la seconda suggerisce lo schema “fuori da ogni schema” del suo libro, avvincente come un romanzo d’avventura.
IMMAGINE
Grazie alla potente immagine della lanterna magica, si respirano le passioni di decine di figure condannate alla mattanza di cui si seguono le tracce nei luoghi dove vissero, attraversando “tutte le Russie”. Pietroburgo, il Don, l’immensa miniera di risorse e incubi che è la Siberia, a nord fino al Mare di Barents, a est fino al Lago Bajkal. Un viaggio sentimentale nei luoghi simbolici della Grande Madre, terra di vangelo e rivoluzione, fervente cattolicesimo ortodosso e crudeltà sanguinarie. Di grandi poeti come Mandel’stam, Cvetaeva e Pasternak i cui libri, secondo la convinzione romantica di Nikolaj Fedorov, custode della biblioteca Lenini, sono «esseri animati» che creano il mondo non meno di quanto lo rappresentano.
CRIMINALI
E terra di miserabili criminali dove le degenerazioni scientifiche indotte dal totalitarismo pretendevano di aver scoperto le leggi della storia. La lanterna magica di Molotov ha le stigmate di un memoir antitotalitario con la figura di Cechov, lo scrittore preferito da Molotov che seduto in giardino cerca di catturare un raggio di sole con il cappello. Un gomitolo di microstorie che si dipana e si ritesse nella macrostoria.
PERSONAGGI
I personaggi si mescolano ai luoghi e i luoghi generano la storia, quelle vite febbrili, appassionate e tragiche quanto i libri che le hanno raccontate, in un montaggio avvincente che scivola nel clima di un tempo lungo, pre e post-rivoluzione bolscevica, ma anche prolungato fino al tragico, al grottesco, al ridicolo dell’era Putin.