Danilo Taino, Corriere della Sera 28/12/2014, 28 dicembre 2014
Chi ha detto che l’economia della Russia di Vladimir Putin è sostanzialmente una monocoltura concentrata sull’energia e sulle materie prime? E che le imprese forti vengono solo da quei settori? No: ci sono anche i produttori di armi, ai quali il Cremlino ha dato negli ultimi anni un’enorme importanza
Chi ha detto che l’economia della Russia di Vladimir Putin è sostanzialmente una monocoltura concentrata sull’energia e sulle materie prime? E che le imprese forti vengono solo da quei settori? No: ci sono anche i produttori di armi, ai quali il Cremlino ha dato negli ultimi anni un’enorme importanza. Secondo dati da poco pubblicati del centro di ricerca svedese Sipri, nel 2013 , i cento maggiori gruppi mondiali di produzione di armamenti e di fornitura di servizi per la Difesa hanno diminuito il fatturato del 2% , dopo un calo del 3,9% nel 2012 . Ma le vendite delle imprese russe del settore sono aumentate l’anno scorso del 20% . L’aumento globale in assoluto maggiore, del 118% , lo ha realizzato la Ktrv, un produttore di missili con base non lontana da Mosca. La Almaz-Antey — produttrice soprattutto di difese antiaeree con quartier generale nella capitale russa — ha accresciuto il fatturato del 34% . La Oak, un’aggregazione moscovita di imprese aeronautiche nata da una fusione nel 2006 , ha incrementato il giro d’affari del 20% . Ora, la Almaz-Antey è il 12° produttore mondiale di armi (escluse le imprese cinesi, i dati delle quali non sono affidabili): a un passo dalla top ten , dominata da imprese occidentali sin dalla fine della Guerra fredda. «I notevoli aumenti di vendite di armi da parte di imprese russe sia nel 2012 che nel 2013 sono in gran parte il frutto degli ininterrotti investimenti nel settore militare da parte del governo russo negli anni Duemila (quelli di Putin, ndr) — sostiene Siemon Wezeman, ricercatore del centro studi svedese, probabilmente il più autorevole in fatto di dati sulla Difesa —. Questi investimenti sono esplicitamente intesi a modernizzare le capacità produttive nazionali e le armi al fine di portarle su un piede di parità con quelle americane ed europee». Il settore è storicamente dominato da Usa ed Europa occidentale. Dal 2005 , però, la quota di produzione delle maggiori imprese militari di altri Paesi è in aumento e nel 2013 ha toccato il 15,5% del totale del fatturato delle prime cento aziende del comparto (sempre senza contare le cinesi). Il primo produttore mondiale è l’americana Lockheed Martin, con 35.490 miliardi di dollari di vendite nel settore. Al nono posto c’è l’italiana Finmeccanica con 10.560 miliardi. Ma nella classifica delle prime cento globali, ben 13 imprese sono russe e sono quelle che salgono di più. @danilotaino