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 2014  dicembre 27 Sabato calendario

“LA DIPLOMAZIA DELLA GRAVIDANZA” COSÌ UN BEBÈ HA UNITO USA E CUBA

C’è stata la diplomazia del ping pong tra Stati Uniti e Cina negli anni Settanta. Negli ultimi mesi c’è stata la «diplomazia della gravidanza»: il pancione di oltre otto mesi della signora Hernández ha contribuito ad avvicinare gli Usa e Cuba. Un «gesto umanitario», che ha creato il clima giusto per il disgelo e l’avvio delle operazioni per la fine dell’embargo.
Gerardo Hernández, 51 anni, di cui 15 passati dietro le sbarre, un ergastolo per spionaggio negli Usa, è uno dei prigionieri che l’amministrazione Obama ha scambiato con il cooperante americano Alan Gross, in carcere a Cuba. Scambio che ha celebrato il riavvio delle relazioni con L’Avana. Quando è sceso dall’aereo, assieme a Ramòn Labanino e Antonio (Tony) Guerrero, tutti e tre della “Rete vespa”, accusati di essersi infiltrati nella comunità anticastrista di Miami, è stato accolto come un eroe e dal lungo abbraccio della moglie. Incinta. «È mio», ha spiegato Hernández - secondo quanto racconta il New York Times - con a fianco la moglie Adriana Perez che lo ha abbracciato ancora più forte, svelando a Cuba, e non solo, il segreto custodito da una complicata trattativa diplomatica durata 18 mesi.
È stato poi Tim Rieser, 62 anni, storico assistente del senatore democratico Usa Patrick Leahy, a confermare uno dei punti centrali del complesso negoziato. Con il parlamentare, Rieser era stato più volte a Cuba. Alan Gross, il contractor americano impiegato nell’Usaid e accusato di introduzione illegale di sistema informatico nel Paese, stava male. In carcere era dimagrito 40 chili ed era diventato praticamente cieco ad un occhio. Ogni visita era un’occasione per incontrarlo. In una di queste si fece avanti Adriana Perez. Spiegò al senatore, che era accompagnato dalla moglie, quanto desiderasse un figlio. Ma fece anche notare che non lo avrebbe mai avuto, visto che il marito doveva scontare un ergastolo. I coniugi Leahy afferrarono il caso mettendolo al centro della spinosa trattativa con le autorità cubane sul caso Gross. Impossibile superare il divieto dell’Amministrazione penitenziaria americana sulla possibilità di un incontro tra Adriana e suo marito. Rieser scoprì tuttavia un precedente e inserì la possibilità di una inseminazione assistita tra i punti nell’agenda dei colloqui tra le delegazioni ufficiali dei due Paesi. Il caso arrivò fino a Raúl Castro e al fratello Fidel. Entrambi accettarono. Così come il dipartimento di Stato americano e quello della Giustizia, che in cambio ottenevano Cuba condizioni migliori per Gross. Rieser, inoltre, si era impegnato per far avere medicinali ad un altro dei prigionieri cubani. Un attivismo che ha impressionato gli ufficiali cubani facilitando l’intero negoziato.
Il seme di Hérnandez è stato portato a Panama da diplomatici dell’isola presenti negli Stati Uniti. Otto mesi e 15 giorni fa Adriana è rimasta incinta e la sua pancia ha iniziato a crescere. Tanto da attirare le attenzioni, e suscitare qualche imbarazzo, quando Adriana Perez si è presentata all’aeroporto dell’Avana per accogliere il marito. Di chi era quel bimbo? «Mio», ha spiegato Gerardo Hernández sorridendo. Anzi mia: è una bambina.
Daniele Mastrogiacomo, la Repubblica 27/12/2014