Roberta Castellarin, MilanoFinanza 27/12/2014, 27 dicembre 2014
I PADRONI DI NEW YORK
Per i titoli tecnologici quotati la corsa non sembra destinata a finire con il rally di Natale. Nonostante il +47% di Facebook, il +43% messo a segno da Intel, il +41% di Apple e l’ipo da record di Alibaba, il settore è ancora da sovrappesare in portafoglio anche nel 2015. Lo pensa Eurof Uppington, gestore di Lombard Odier Investment Managers specializzato proprio sui titoli hi-tech: «I titoli tecnologici hanno ancora prezzi interessanti sia da un punto di vista relativo rispetto al resto del mercato sia in termini assoluti perché combinano due fattori: un trend di crescita secolare e una continua capacità di innovare e quindi offrire nuovi spunti di investimento». In particolare i temi che oggi elettrizzano di più Uppington sono quello del Cloud Computing, l’Internet of things e i Big data. E proprio all’Internet delle cose ha dedicato uno studio anche Garth Yettich, equity research analist di Janus che ricorda che nel 2030 questa industria impatterà sul pil mondiale per 15 mila miliardi di dollari in base a una stima di General Electric. Non solo. Da qui al 2025 il numero di strumenti connessi potrà passare da 10 miliardi a 1.000 miliardi. L’idea è che sempre più strumenti e oggetti di uso quotidiano potranno essere connessi a internet e connessi tra di loro. «L’esempio più ovvio è quello degli oggetti che si possono indossare, come i Google Glass, gli orologi intelligenti o i braccialetti dedicati al fitness che misurano il battito cardiaco o la pressione del sangue. Ma in Giappone già esistono dispositivi che segnalano agli automobilisti, o a chi cammina, possibili deviazioni in base ai loro interessi», ricorda Yettich. Che avverte: «L’impatto dell’Internet of things sarà importante quanto la nascita stessa della rete e simile alla rivoluzione partita con l’arrivo delle automobili circa 100 anni fa».
Certo è che in rete tutto corre veloce ed è quindi importante cogliere per tempo i nuovi spunti di investimento. «Quest’anno il mercato ha premiato soprattutto le large cap tecnologiche, come Intel, Microsoft, Apple o Facebook che hanno potuto beneficiare del riposizionamento di molti portafogli verso il settore. Nel 2015 il rally continuerà ma ci potranno essere altri titoli a guidare la corsa», dice Uppington. Che ricorda come il quadro per il settore è ancora molto positivo: «Con una crescita degli Stati Uniti del 5% nel terzo trimestre 2014 e una forte ripresa dei consumi, permessa anche dal calo del prezzo del petrolio il settore ha tutti i numeri per dare ancora soddisfazione agli investitori. Nel nuovo anno potranno esserci nuove operazioni di M&A e nuove ipo. Tra le ipo attese c’è quella di Spotify».
Si sofferma sui temi emergenti anche Mark Hawtin, gestore di portafoglio del GAM Star Technology Fund: «La gestione della mobilità aziendale rappresenta un interessante sottosegmento tecnologico, che sta prendendo piede grazie alla tendenza dei consumatori a portare al lavoro i propri dispositivi (Byod). Le aziende di questo settore mettono a disposizione l’infrastruttura necessaria per facilitare il Byod, addebitando in cambio una commissione per ogni dispositivo». Secondo Hawtin entro tre anni vi saranno 800-900 milioni di dispositivi in uso, pari a 40 miliardi di dollari in termini di opportunità di mercato per le imprese del comparto. «I giganti di questo mercato sono Ibm e Sap, anche se entrambi stanno perdendo quote di mercato a vantaggio dei nuovi operatori AirWatch, Good Technology e MobileIron», dice Hawtin. Un secondo comparto emergente è costituito dal marketing e dalla pubblicità in campo tecnologico, che sono stati influenzati dagli sviluppi dei social media. «I prodotti software stanno aiutando le imprese a orientare e quantificare le proprie attività di marketing nei confronti dei clienti in modo più preciso ed efficiente. Si tratta di un settore da 1.000 miliardi di dollari a livello mondiale e noi stiamo scommettendo su questo tema attraverso la nostra posizione in Marketo, azienda di software per l’automazione del marketing in rapida crescita», dice Hawtin.
Per l’intero settore tecnologico arriva una promozione anche da Credit Suisse che gli assegna un giudizio di sovrappeso in portafoglio. «Il settore può beneficiare dell’accelerazione della crescita economica, ma ha anche una connotazione difensiva in caso di rialzo dei tassi da parte della Fed perché ha un basso livello di indebitamento». Non solo il rapporto prezzo/utili continua a essere interessante rispetto alla media del mercato e il momento per gli utili è ancora positivo. D’altronde «si tratta di un trend secolare che ci darà ancora tanti spunti di investimento», conclude Uppington.
Roberta Castellarin, MilanoFinanza 27/12/2014