Alessandro Beretta, Corriere della Sera - La Lettura 21/12/2014, 21 dicembre 2014
CARO NIXON , SOGNO L’FBI FIRMATO ELVIS
Non si sono mai scritte tante parole come in quest’era di email e messaggi, ma per riscoprire la qualità di certi pensieri è bello immergersi in un mondo analogico che aveva altri tempi di consegna: lo scambio epistolare, ormai raro, con carta (o pergamena) e inchiostro. Per saggiarne la varietà, è uscito il bel volume L’arte delle lettere. 125 corrispondenze indimenticabili scelte dallo scozzese Shaun Usher che anima il sito da milioni di click www.lettersofnote.com. Il libro, godibile anche visivamente per la riproduzione di molti originali, non ha ordine cronologico o tematico e ha il ritmo delle curiosità che propone e dell’alternarsi dei toni. Si apre con la regina Elisabetta che nel ‘60 spiega la ricetta degli scones al presidente Eisenhower e si chiude con Kurt Vonnegut che racconta ai suoi cari, nel ’45, della prigionia a Dresda da cui nascerà Mattatoio numero cinque : di mezzo, il lettore gioca con l’indice e crea percorsi. Si possono seguire le lettere dei politici — da Lincoln a Reagan —, delle rockstar — da Mick Jagger a Iggy Pop —, degli scienziati — da Leonardo a Francis Crick —, e di tanti scrittori — tra cui Hemingway, Kipling, Anaïs Nin —, mentre alcune toccano la cronaca, come quella inquietante in cui Jack Lo Squartatore dice di essersi gustato mezzo rene di una vittima (l’altra metà era allegata alla missiva). Tra gioie e dolori, anche noti — l’addio di Virginia Woolf, morta suicida — le pagine illuminano di taglio le biografie regalando sorprese: da Elvis Presley che si propone a Nixon come agente Fbi, puntando al distintivo da collezione, al ventenne Hunter S. Thompson che mostra così tanta lucidità progettuale all’amico Hume da doverla poi, per scelta, affogare in Paura e delirio a Las Vegas.