Notizie tratte da: Lytton Strachey # Elisabetta e il conte di Essex # Castelvecchi Roma 2014 # pp. 238, 11,05 euro., 21 dicembre 2014
LIBRO IN GOCCE NUMERO 18
(Elisabetta e il conte di Essex)
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ILLUSTRE E POVERO CONTE ESSEX –
Conte. Robert Devereux, conte di Essex. Nacque nel 1567. Nove anni dopo, alla scomparsa del padre, il ragazzo divenne l’erede di un’illustre casata e il più povero conte d’Inghilterra.
Discendenti. Suo padre fu nominato conte di Essex da Elisabetta ed era il discendente di tutte le grandi famiglie dell’Inghilterra medievale. Una delle antenate, Eleonor de Bohun, era sorella di Maria, moglie di Enrico IV; un’altra, Anne Woodville, era sorella di Elisabetta, moglie di Edoardo IV; e attraverso la parentela con Thomas Woodstock, duca di Gloucester, la famiglia faceva risalire il proprio ceppo a Edoardo III.
Inglese. Elisabetta, 53 anni, solita bestemmiare, sputare, dare pugni e ridere a squarciagola, come ogni inglese, conosceva sei lingue oltre la sua, suonava benissimo, aveva una grande proprietà di dialogo, spiritosa ed elegante, rimase affascinata dal conte di Essex non ancora ventenne.
Figli. Secondo l’opinione di Feria, ambasciatore spagnolo, che compì indagini accurate (e poi le riferì a re Filippo), Elisabetta non poteva avere figli. Se le cose stavano davvero così, oppure se Elisabetta ne era convinta, avere un marito e non avere figli voleva dire solo farle perdere la sua supremazia senza ricevere nulla in cambio: la successione protestante non sarebbe stata più sicura, e lei avrebbe avuto lo scomodo di essere oppressa per sempre da un padrone.
Essex. Essex si mise presto in luce come ministro e uomo di Stato. Non mancava mai alle riunioni del Consiglio; quando la Camera dei Lord era in sessione, prendeva posto fin dall’apertura delle sedute, alle sette del mattino.
Disgrazia. Caduto in disgrazia dopo una spedizione fallimentare in Irlanda, orchestrò un piano in combutta con il re di Scozia contro Elisabetta. Scoperto e imprigionato, fu accusato di alto tradimento, rinchiuso nella Torre e infine decapitato il 25 febbraio 1601.
Giorgio Dell’Arti, Domenicale – Il Sole 24 Ore 21/12/2014