Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  dicembre 09 Martedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - IN CARCERE LA MAMMA DI LORIS


SANTA CROCE CAMERINA - Alla fine Veronica Panarello ha risposto ai magistrati che l’hanno interrogata oggi. La donna, accusata di aver ucciso nove giorni fa il figlio Loris di otto anni, inizialmente si era rifiutata di parlare. La madre del bambino, che ha trascorso la notte in una camera di sicurezza della questura di Ragusa dove è stata portata dopo essere stata fermata dalla Procura per omicidio volontario e occultamento di cadavere, ha continuato a respingere le accuse e a negare di avere ucciso il figlio. Ora sarà trasferita nella sezione femminile del carcere di Piazza Lanza, a Catania. Ieri notte, guardata a vista da un’ispettrice della polizia di Stato nella camera di sicurezza in cui si trovava, la donna ha dormito poco e non ha proferito parola. Alle 10,30 è iniziato il nuovo interrogatorio in questura alla presenza del suo difensore Francesco Villardita. Ad ascoltare la donna il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto procuratore Marco Rota. "Non l’ho ucciso io, lui era il mio bambino", si era difesa nel corso dell’interrogatorio di stanotte Veronica, ancora in veste di persona informata sui fatti, davanti ai magistrati della Procura di Ragusa. La donna ha ricostruito parte della sua vita e respinto tutte le contestazioni fattele dai pm. Dopo l’interrogatroio le sarebbe stato effettuato un prelievo per effettuare i riscontri del Dna, suo e del figlio, sugli oggetti prelevati in casa e sugli altri campioni di materia organica prelevati durante le indagini.
Condividi

Le dichiarazioni del legale. Quella della procura di Ragusa, affidata a polizia e carabinieri, è stata "un’indagine leggermente frettolosa". E’ la valutazione del legale di Veronica, Francesco Villardita, dopo l’interrogatorio della sua assistita. "Sono certo - ha aggiunto - che alla fine si potrà giungere alla verità". Veronica Panarello sarebbe "serena per l’inchiesta ma distrutta dal punto di vista umano: le manca suo figlio e anche la sua famiglia" ha Villardita, dopo l’interrogatorio. "Ma chi ha detto che Loris è tornato a casa? - aggiunge ancora il legale - da quel filmato visionato con la mia assistita non si riconosce nessuno. E abbiamo anche prove testimoniali che dimostrano che il bambino è stato accompagnato a scuola".

La famiglia. Il marito Davide ha detto che se fosse accertata questa verità gli "cadrebbe il mondo addosso". "Se fosse stata lei - ha detto ai cronisti di un telegiornale - potrebbe anche morire". "Non ci credo che Veronica abbia ucciso Loris, proprio non ci credo", dice Antonella Stival, zia paterna di Veronica. "Non è stata lei - ribadisce - il mio pensiero e il mio cuore sono con lei. Ricordiamo che per il momento è soltanto in stato di fermo e quindi aspettiamo gli sviluppi dell’inchiesta. E’ sempre stata una mamma splendida e speciale". "Chiunque sia stato non lo perdono, anche se è stata lei..." dice Pina Stival, nonna del piccolo. La donna commossa e provata piange davanti il luogo dove il corpo del bambino è stato trovato spiegando che "è impossibile perdonare una cosa del genere". "La mia assistita è stata indagata mediaticamente quando non era indagata, adesso spero non venga condannata mediaticamente prima ancora del processo", commenta l’avvocato Villardita.
Le reazioni a scuola. "Siamo tutti umanamente sconvolti, non si può non soffrire per una vicenda del genere", ha affermato la dirigente scolastica della Falcone-Borsellino, Giovanna Campo, sul fermo della madre di Loris. "Come faremo a spiegare ai ragazzi oggi in classe - ha aggiunto la docente - che una madre può uccidere un figlio? Siamo senza parole. Per questo ci siamo rivolti a degli esperti: oggi quattro psicologi dell’azienda sanitaria provinciale incontreranno i docenti e i ragazzi perché anche noi abbiamo bisogno di capire come parlare con gli alunni".
Loris, le tappe e i protagonisti
Navigazione per la galleria fotografica
1 di 12
Immagine Precedente Immagine Successiva
"La famiglia che protegge i bambini, adesso non diventi per tutti l’orco", afferma una mamma davanti alla scuola Falcone-Borsellino. "Non so come fare a spiegare a mio figlio - dice un’altra donna - che non deve parlare con gli sconosciuti, ma che poi qualcosa di terribile può invece accadere in famiglia". Un’altra mamma sposa la stessa tesi: "E’ difficile dire al proprio figlio che la famiglia è il luogo più protetto quando accadono queste cose". Di fronte allo "sgomento umano del dramma", però, alcune mamme appaiono sollevate: "L’orco non c’è, e noi, è inutile nasconderlo, siamo più tranquille".
Condividi

Sconcerto in paese e sul web. "E’ davvero incredibile come può una madre uccidere così un figlio. Se fosse stata veramente lei è da sottoporre a perizia psichiatrica immediatamente". A dare voce allo sconcerto di Santa Croce Camerina dopo il fermo della mamma di Loris accusata dell’omicidio, è Laura, la madre di un bambino che era compagno di Loris nella scuola elementare "Falcone e Borsellino". Come in altri casi di cronaca nera, anche l’omicidio del piccolo Loris suscita sul web ondate di odio nei confronti del presunto colpevole, condannato on line sull’onda
dell’emotività. La madre, Veronica Panarello, fermata con l’accusa di omicidio e di occultamento di cadavere e la cui posizione deve passare ancora al vaglio del gip, è stata letteralmente coperta di insulti sul web, in un linciaggio telematico che corre sui social network: si va dal "come si fa ad uccidere sangue del tuo sangue" al "devi morire", al forcaiolo "ci vuole la pena di morte".