Mirella Serri, La Stampa 26/11/2014, 26 novembre 2014
Lo storico Teopompo di Chio, vissuto nel IV secolo a. C., scrive che gli etruschi non avevano inibizioni: se un visitatore bussava alla porta di un signore impegnato in un atto amoroso, il servo avvertiva che il padrone stava facendo all’amore e che si sarebbe liberato al più presto
Lo storico Teopompo di Chio, vissuto nel IV secolo a. C., scrive che gli etruschi non avevano inibizioni: se un visitatore bussava alla porta di un signore impegnato in un atto amoroso, il servo avvertiva che il padrone stava facendo all’amore e che si sarebbe liberato al più presto. Inoltre, giravano nudi e consideravano normale concedersi audaci giochi sotto agli occhi di tutti. Rapporti sadomaso sono testimoniati da un affresco nella “tomba della flagellazione”, a Tarquinia, dove due uomini frustano una donna che li accarezza (aneddoti raccontati da Cinzia Giorgio in Storia erotica d’Italia. Gli amori, gli scandali, il sesso e la vita privata, Newton Compton).