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 2014  novembre 27 Giovedì calendario

FERRARI FA DEBITI PER FIAT CHRYSLER

La Ferrari finanzierà il maxidividendo da 2,25 miliardi di euro in favore di Fca, da pagare nel primo semestre 2015 prima dell’uscita della società di Maranello dal Lingotto e della quotazione di un 10% a Wall Street, attraverso la liquidità presente in cassa ma anche tramite l’emissione di debito nei confronti di terzi. La notizia emerge da un corposo file depositato ieri da Fca alla Sec, l’autorità di vigilanza dei mercati statunitensi. «Il 29 ottobre abbiamo annunciato la nostra intenzione di separare Ferrari da Fca», si legge nel documento, «e in connessione alla separazione intendiamo entrare in alcune altre transazioni, incluse la distribuzione e il trasferimento di cash da Ferrari a Fca, attualmente stimato a 2,25 miliardi di euro, che sarà finanziato tramite una combinazione tra liquidità ed emissione di debito nei confronti di terzi». L’operazione, secondo quanto spiegato nel file, dovrebbe consentire a Fca una riduzione del debito di 715 milioni. Va ricordato in questo senso che a fine settembre l’indebitamento netto del Lingotto era di circa 11,3 miliardi. Il Lingotto ha inoltre spiegato che la rimozione del debito Ferrari, di circa 133 milioni, dai suoi conti sarà più che compensato dalla perdita della liquidità e del contributo di Ferrari, pari a un valore di 1,67 miliardi.
In tutto questo il risultato sarà che il Cavallino non solo verserà nelle casse del Lingotto oltre 2,2 miliardi di euro prima di esserne separato, ma si indebiterà per farlo. Da Torino spiegano che ancora non è chiaro se si utilizzerà un prestito bancario oppure se si ricorrerà a un’emissione obbligazionaria. In quest’ultimo caso, un Ferrari bond potrebbe riscuotere l’interesse degli investitori, visto l’appeal del marchio del Cavallino sul mercato. Nessuna certezza sull’ammontare dell’indebitamento, anche se indiscrezioni nei giorni scorsi indicavano che Ferrari punta a un debito di circa 900 milioni rispetto a una posizione finanziaria che a fine giugno era attiva per 1,6 miliardi. Il piano presentato il 29 ottobre dall’amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne, che da settembre ricopre anche la carica di presidente della Ferrari, prevede infatti che li Lingotto, che controlla la Rossa al 90% (il restante 10% è di Piero Ferrari), collochi in borsa (a Wall Street e su un listino europeo, non necessariamente Piazza Affari) un 10% del Cavallino, mentre il restante 80% passerà direttamente agli azionisti Fca, tra cui Exor, la holding di casa Agnelli, che quindi arriverà ad avere il 24% di Ferrari. Infine il file spiega che Fca prevede di emettere fino a 90 milioni di azioni per incentivare i manager. Lo scorso 10 ottobre, si legge nel documento, il cda di Fca «ha riservato l’emissione di massimi 90 milioni di azioni» per il piano di incentivazione del management. L’assegnazione delle azioni nel periodo 2015-2018 «sarà soggetta a requisiti di performance» e «retention» (fidelizzazione, ndr)» degli assegnatari. Alle quotazioni attuali del titolo Fca il piano ha un valore ipotetico massimo di quasi 900 milioni di euro.
Luciano Mondellini, MilanoFinanza 27/11/2014