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 2014  novembre 25 Martedì calendario

ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO (SUI SOCIAL NETWORK)

Facebook, col suo miliardo e passa di utenti attivi, è una delle nazioni più popolose della Terra e promette, assai presto, di superare persino India e Cina. Facebook ha cambiato le nostre vite dando il la alla iper-connessione e condivisione della vita privata, modificando radicalmente le nostre modalità di comunicazione.
Ma è possibile stimare il valore del tempo che passiamo sul social network di Mark Zuckerberg?
Proviamo a risolvere questo divertissement concentrandoci sull’Italia e replicando un gioco proposto da Daron Acemoglu nel capitolo dedicato al costo-opportunità del suo manuale di microeconomia. Tutto ciò che ci serve è la quantità di ore che le persone passano su Facebook nel nostro paese, il numero complessivo di utenti e un insieme di ragionevoli assunzioni sul costo del loro tempo. L’Italia è uno dei paesi in Europa con la maggiore penetrazione del social network di Menlo Park: il 42 per cento della popolazione ha un profilo attivo, tradotto in numeri assoluti significa 25 milioni e 200mila persone. Per utente attivo si intende una persona che posta più o meno regolarmente sulla piattaforma. La distribuzione per età e per genere è illustrata dai grafici seguenti.

Figura 1

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Fonte: Socialbreakers.com

Una grande maggioranza di utilizzatori appartiene alla fascia d’età 15-54 (in età da lavoro, quindi) mentre, in proporzione, gli uomini rappresentano il 54 per cento contro il 46 per cento di donne. Nell’area euro, l’Italia è inoltre il paese in cui gli utenti web usano, più di tutti, i social media: 2 ore al giorno, in media, divisi tra Facebook, Google+, Twitter, Linkedin e Instagram. Possiamo tranquillamente concludere, sulla base della distribuzione tra i vari mezzi, che una di queste ore sia spesa su Facebook.
Passiamo dunque a stimare la quantità di tempo totale spesa dagli italiani online:

(25, 2 milioni di utenti X 1 h al giorno) X 365 = 9,198 miliardi di ore

IL COSTO-OPPORTUNITÀ DI FACEBOOK

Quanto vale un’ora di tempo di una persona? Utilizzeremo qui un salario orario di 10 euro, tenendo conto che ci sono persone il cui costo/ora sarà sicuramente più alto e molti studenti, invece, che di fatto non sono occupati. Si tratta di una sorta di salario minimo che fa da riferimento alla nostra analisi. In ogni caso, un’ora di tempo ha comunque un valore e la domanda cui siete chiamati a rispondere è: sareste disposti, per 10 euro, a rinunciare a collegarvi a Facebook oggi? Se moltiplichiamo questo salario orario per il numero di ore stimato prima, otteniamo la cifra di 91,98 miliardi di euro annui, in linea con il servizio sul debito pubblico pagato dal nostro paese nel 2013, che ammontava a 95 miliardi di euro, e con le stime conservative sull’ammontare di evasione fiscale prodotte dal ministero dell’Economia. È chiaro che questa cifra non rappresenta (e non può rappresentare) una sorta di Pil mancato (letteralmente, un valore sottratto), perché è lecito e corretto supporre che anche il tempo passato su Facebook generi, in qualche modo, valore: sia attraverso la creazione e il consolidamento di reti sociali (anche se uno studio molto recente mostra, proprio per l’Italia, che l’aumento delle interazioni sociali fisiche generate da Facebook possa accompagnarsi a un calo della fiducia negli altri), sia proprio per mezzo dello svolgimento e promozione di attività commerciali o per lo stimolo al consumo indotto dalle pubblicità. Lasciamo dunque al singolo ogni valutazione, proprio in funzione della soggettiva percezione del valore del proprio tempo: posto che l’utente medio passa un’ora al giorno su Facebook e che quell’ora vale circa 10 euro, in un anno il costo-opportunità di utilizzare il social network, a livello individuale, ammonta a circa 3.650 euro.
Ora, la domanda a cui ognuno di noi può rispondere è la seguente: il tempo che passiamo su Facebook vale questi 3.650 euro all’anno? Qui di seguito riportiamo alcuni esempi delle diverse altre cose che si potrebbero comprare con la stessa somma.
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Naturalmente, le cifre indicate si basano su assunzioni e non hanno neppure l’obiettivo di stimare oggettivamente il valore monetario del tempo speso su Facebook: si tratta tuttavia di un esercizio che mette in evidenza in termini economici un aspetto essenziale della nostra vita iper-connessa. Al crescere della complessità dell’ambiente in cui viviamo, anche le scelte che facciamo diventano più complesse e, in definitiva, diventa più difficile valutare correttamente il costo delle differenti opportunità e il tasso di sconto da applicare al futuro per garantirci, oggi, un benessere (o un’utilità, per utilizzare un lessico economico) adeguato. Ragionare sul valore del proprio tempo, anche in termini monetari, è aspetto da non trascurare. E si può cominciare calcolando il costo opportunità di non condividere questo articolo su Facebook.