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 2014  novembre 27 Giovedì calendario

COMPLEANNI «A

Milano, da allenatore dell’Inter, avevo già compiuto i 40 anni… Si vede che è nel destino: faccio i 50 anni qui e spero di poter rivivere le stesse vittorie della prima volta» (Roberto Mancini, nato il 27 novembre ’64).

SCONFITTO «Ha ragione sempre chi vince. In bocca a uno sconfitto, la vittoria morale è soltanto una scusa. Il calcio è una competizione, chi vince ha fatto le cose in modo migliore» (Pep Guardiola).

FORTE «Se ho vinto, è perché sono forte. Non parlo tanto, preferisco lavorare. Mi hanno sempre tenuto da parte, ma le cose sono cambiate. Mi sembra giusto andare sui giornali solo quando si vince» (Marco Belinelli).

ARCHITETTO «La cessione di Pirlo ce l’ho ancora qui, abbiamo dato alla Juve l’architetto per costruire i suoi successi. Adesso è dura tornare ai vertici, bisogna investire tanti soldi» (Fedele Confalonieri).

EROE «Senna è stato il mio eroe. Avevo 4-5 anni, quando ho cominciato a guardare i Gp in tv, e tutta l’attenzione era per i suoi duelli con Prost. Mi piacevano i colori della McLaren e del suo casco. Era carismatico. Soprattutto era un vero pilota, un combattente, come mi sento io. Vedevo come correva e pensavo: “Voglio essere così”. Poi andavo in pista e cercavo di imitarlo» (Lewis Hamilton).

CARISMA «Da ragazzo il mio punto di riferimento era Paolo Maldini. Milanista, certo, ma qui intendo il carisma, l’uomo, la qualità del rispetto e i valori. Tutte cose da avere e per le quali battersi» (Andrea Ranocchia).

PLAYSTATION «Alla Playstation schiero sempre Messi, Ronaldinho e me stesso. Io al centro e loro ai due lati… Il mio sogno? Giocare un giorno con Leo» (Paulo Dybala).

NORMALITA’ «Non mi sentirà dire che ho un complesso d’inferiorità nei confronti del calcio. Non nutro alcun rancore contro lo strapotere del pallone, non invidio né le Ferrari né le veline dei calciatori. Sono affezionato alla mia normalità» (Vincenzo Nibali).

ACQUA «È vero, ora devo migliorare a crono perché sarà un crocevia per il prossimo Giro. Indietro non posso guardarmi, quello che ho fatto è azzerato perché acqua passata non macina più» (Fabio Aru).

VACCINI «Sono stato contattato da Costa d’Avorio e Grecia: per l’Africa avevo fatto anche l’iniezione anti-vaiolo ma per ora resto in attesa di comunicazioni» (Giovanni Trapattoni).