Morya Longo, Il Sole 24 Ore 22/10/2014, 22 ottobre 2014
PARTE IN SORDINA IL MINI-BAZOOKA DELLA BCE CON I COVERED BOND
La Bce ieri ha per la prima volta comprato covered bond (cioè obbligazioni bancarie garantite da mutui) italiani. E probabilmente anche spagnoli. Lunedì aveva avviato il piano di acquisti su titoli di altri Paesi. È partito così, in sordina e a piccoli passi, il «quasi-quantitative easing» in salsa europea: con piccole operazioni su covered bond e con conseguenti piccole iniezioni di liquidità sul mercato. Questo è infatti il primo passo, al quale seguirà il più controverso piano di acquisto di Abs (cioè cartolarizzazioni bancarie), con cui la Bce mira ad aumentare la quantità di moneta, a tenere bassi i tassi d’interesse per i crediti erogati dalle banche e – da ultimo – a combattere il rischio di deflazione. L’obiettivo è di espandere il credito bancario a imprese e famiglie e, di conseguenza, di dare una scossa all’economia reale.
Il problema è che a piccoli passi si andrà anche lontano, ma troppo lentamente. Se l’obiettivo di Mario Draghi è di espandere il bilancio della Bce (dunque di iniettare liquidità) di mille miliardi di euro, i soli acquisti di covered bond e di Abs difficilmente saranno sufficienti. Ecco perchè ieri si è sparsa la voce, lanciata da Reuters, che la Bce stia valutando di estendere il piano di acquisti alle obbligazioni aziendali. Secondo i dati di Rbs in Europa ammontano a 963 miliardi di euro. E a questi si potrebbero sommare i 915 miliardi di bond bancari. Questi numeri, anche escludendo le obbligazioni con rating più bassi, darebbero al «bazooka» della Bce quelle munizioni di cui ha bisogno. Altrimenti il «bazooka» rischia di restare, al massimo, una rivoltella.