Mattia Feltri, La Stampa 21/10/2014, 21 ottobre 2014
TOGLIETE TWITTER A GASPARRI
Breve campionario twitteristico di Maurizio Gasparri: letame, imbecille, cespuglio di imbecilli, demente, sterco, sterco in discarica, shampista, scemi, nullità, zombie, coglioni. Un po’ gutturali, per essere cinguettii, ma questa pare sia la cifra dei tempi, e specialmente se c’è in ballo l’ex missino, il quale secondo le istituzioni è pure vicepresidente del Senato. L’ultima colluttazione è di ieri, e molti ne sapranno già i contorni: prima con Fedez, rapper che in politica è noto per la contiguità con Beppe Grillo, e definito dal senatore «questo coso dipinto» per via dei tatuaggi; e ancora: «quel coso dipinto ispira pena, si fa orrore e si nasconde a se stesso». Poi la rissa è proseguita con una ragazzina, una che non ha proprio un timore riverenziale per il Palazzo («sei sporco», scrive), e a Gasparri pare di nuovo una disputa degna di essere affrontata. «Meno droga, più dieta», tracolla riferito alla ragazza sovrappeso. C’è poco da fare, per Gasparri twitter è un mare in cui tuffarsi vestiti e menare, alla romana, ’ndo cojo cojo. L’Italia batte l’Inghilterra ai mondiali e lui esulta: «E fa piacere mandare a fare... gli inglesi, boriosi e coglioni». Uno risponde: brutto pirla, veramente a me questi mi hanno dato un lavoro. E lui: «Bravo, lava i piatti». E avanti così, tua mamma è sul marciapiedi, a te ti raccolgo con la paletta, in testa hai la segatura. Non c’è provocazione, la più facile, in cui lui non caschi, per sfogarsi pettoruto dentro un microfono sempre acceso, finalmente.