Luciano Mondellini, MilanoFinanza 21/10/2014, 21 ottobre 2014
INTER, THOHIR RIPARTE DA -87 MLN
Erick Thohir non avrà un compito facile nel riportare l’Inter ai vertici del calcio internazionale. Oltre alle difficoltà evidenziate in campo dalla squadra, il presidente indonesiano del club nerazzurro dovrà infatti fare fronte a una situazione finanziaria complicata, visto che come emerso nel bilancio 2013/14 reso noto ieri, la società milanese dovrà ripartire da una perdita consolidata di circa 87 milioni
Ieri l’assemblea dei soci dell’Inter ha approvato il rendiconto finanziario della stagione scorsa e non si può certo dire che la situazione sia rosea. Per capirlo, però, bisogna entrare nei dettagli. In termini strettamente contabili, infatti, il bilancio di Fc Internazionale, ovvero la società che ha la gestione sportiva, ha evidenziato un utile di più di 33 milioni. Questo dato, tuttavia, non fotografa l’effettiva situazione finanziaria del club. Nei mesi scorsi, infatti, Thohir ha creato una nuova società chiamata Inter Media and Communication, che ha acquistato contratti di sponsorizzazione e la gestione del marchio nerazzurro. Questi asset sono stati usati come garanzie da Thohir per stipulare un maxi-rifinanziamento da circa 200 milioni con le banche, in virtù del quale l’imprenditore indonesiano riesce a sostenere la gestione corrente del club. Allo stesso tempo, però, su questa società, proprio in virtù della solidità finanziaria legata al nuovo prestito, sono confluite poste negative della società sportiva. Il risultato è che Fc Internazionale ha potuto registrare un utile di 33 milioni. Ma questo dato, in virtù degli spostamenti infragruppo, non è veritiero in termini consolidati, dove si è registrata una perdita valutata intorno agli 87 milioni e una differenza fra valore della produzione (in calo a 167,7 rispetto ai 201 milioni dello scorso anno) e costi della produzione (268 milioni rispetto a 275 milioni della stagione prima) di 100,2 milioni, ovviamente in negativo.
In particolare, al 30 giugno 2014 l’Inter ha fatto segnare ricavi dai diritti televisivi per 76 milioni, in calo dagli 81 del 2013, ricavi da stadio per 17,5 milioni in linea con la stagione precedente. Mentre le plusvalenze da compravendita calciatori sono state 7 milioni contro i 34 milioni del 2013. I costi, invece, sono stati 268 milioni con quello del personale calato da 116 a 107 milioni, mentre gli ammortamenti sono saliti da 60 a 79 milioni.
Impressionante in questo senso il calo del fatturato dalla stagione 2009/10, quella del Triplete. Il giro d’affari del club ha subito una contrazione del 35% dai 250 milioni del 30 giugno 2010 ai circa 160 di quelli del giugno 2014. Mentre il rosso cumulato è 400 milioni nelle ultime cinque stagioni del club nerazzurro
Il ceo, Michael Bolingbroke, ha annunciato un piano nel lungo termine per risanare la situazione finanziaria dell’Inter. Un piano che prevede una crescita dei ricavi legati non solo all’espansione del merchandising in Asia, ma anche al nuovo accordo di partnership con Infront in tema di sponsorizzazioni. Questa intesa dal 2015/16 dovrebbe contribuire alle casse nerazzurre con un gettito che da 16 milioni nella prossima stagione dovrebbe salire a 27,5 milioni in quella 2018/19. «Stiamo mettendo a punto un piano quinquennale che si svolgerà entro i limiti delle linee guida del Fair play finanziario», ha ricordato Bolingbroke, sottolineando come l’Uefa stia tenendo un occhio particolare ai conti nerazzurri. «Abbiamo garantito di essere pronti a sistemare quello che è andato storto nel passato».
L’appuntamento è ora fissato per il 7 novembre quando la società sarà sottoposta a un controllo dell’Uefa. Bolingbroke ha infatti ricordato che a febbraio si deciderà sulle sanzioni ai club ma che la nuova gestione legata a Thohir potrà giocare il jolly dell’ingresso recente e dunque non dovrebbe essere ritenuta responsabile dei passivi creati dalla passata gestione. «Noi accetteremo ogni sentenza. Ma possiamo solo prenderci la responsabilità sui programmi del futuro», ha chiosato il ceo nerazzurro.
Luciano Mondellini, MilanoFinanza 21/10/2014