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 2014  ottobre 19 Domenica calendario

MA AI RISPARMI DEI MINISTERI MANCANO ANCORA 4,5 MILIARDI

Assicura il ministro del Welfare, Giuliano Poletti, che sui 15 miliardi di tagli «i ministeri faranno la loro parte». In effetti si sa che allo Stato tocca dimagrire per 6,1 miliardi.
Renzi ha ordinato un taglio del 3% sui bilanci. Ma di questi clamorosi risparmi, nella bozza di giovedì scorso, ne sono stati codificati uno e mezzo perché solo pochi ministri si sono presentati all’appuntamento con il dettaglio della spending review di casa propria. Altri risparmi non sono stati quantificati, ma prevedibilmente sono corposi, come l’ulteriore blocco dei contratti nel pubblico impiego. E dunque il ministero dell’Ambiente rinuncia a 1 milione di euro per la spese legate alla Convenzione sulla biodiversità di Rio de Janeiro.
Il ministero dell’Agricoltura prevede di risparmiare 3 milioni con la fusione tra centri di ricerca e 6,4 milioni di ribassi d’asta sulle gare per il Piano irriguo. Il ministero del Lavoro risparmierà 7 milioni rinviando l’assunzione di ispettori del lavoro, altri 200 milioni togliendoli al Fondo per gli sgravi contributivi (contrattazione di secondo livello), 150 milioni dai patronati, 50 milioni da razionalizzazioni dell’Inail e altrettanti dall’Inps.
Gli Esteri contribuiranno con 35 milioni di euro: taglio ai contributi per gli organismi internazionali, al trattamento economico del proprio personale all’estero e del personale docente nelle scuole all’estero. Le Infrastrutture recuperano 15 milioni di euro da risanamento di Reggio Calabria, dalla superstrada per Formia e dai mutui per le Ferrovie.
La sforbiciata imposta da Roberta Pinotti alla Difesa si lascia dietro mugugni tra i generali: taglio del 50% alle auto blu passate da 365 a 180 circa, taglio da 55 a 6 dei prestigiosi alloggi di servizio e rappresentanza, ridotti a 4 anni massimi gli incarichi nelle ambasciate, abolita l’indennità di trasferimento quando si rientra in patria. Colpito anche l’anacronistico privilegio della promozione automatica per i maggiori generali. La Pinotti ha abrogato la mini-naja che fu inventata da Ignazio La Russa, dimezzato le spese per i Cocer, vietate le medaglie in oro (saranno in lega dorata). Ha chiuso quasi tutti i tribunali militari, lasciando a Roma un tribunale per l’Italia e uno per l’estero. Nel complesso sono 21 milioni di euro risparmiati. Il grosso verrà però dalle dismissioni immobiliari (220 milioni) e dalla revisione dello strumento militare (66,3). Ridimensionata anche l’indennità di ausiliaria (era il 70% dello stipendio, scende al 50%).
È lunga e dettagliata, la lista dei risparmi del ministero di Istruzione e Università (600 milioni in tutto): 147 milioni dalle commissioni di esame della maturità, 55 dalle supplenze, 25 dal personale comandato, 66 dal personale Ata, 76 dagli acquisti di beni e servizi delle università e degli enti ricerca, 140 dalla chiusura del Piano sulla Ricerca applicata.
Quanto all’Interno, spariscono 250 milioni di euro dalle indennità e dal fondo per il riordino delle carriere in polizia, sono in bilico gli scatti per 5000 dirigenti e infine è abrogata l’automatica promozione per i dirigenti più alti in grado all’atto del pensionamento.
Francesco Grignetti, La Stampa 19/10/2014