Fabrizio d’Esposito, il Fatto Quotidiano 18/10/2014, 18 ottobre 2014
“RENZI NON MI USI, HA SPRECATO PIÙ SOLDI LUI IN PROVINCIA CHE IO NEL LAZIO”
[Intervista a Franco Fiorito] –
Il suo nome è tornato in auge dopo una battuta del dalemiano Gianni Cuperlo, riportata dal Corriere della Sera: “Renzi giocherà sul senso Fiorito”. Fiorito nel senso di Franco, ovviamente. Er Batman di Anagni, provincia di Frosinone, diventato simbolo e caprone espiatorio di tutti gli sprechi regionali. Fiorito era nel centrodestra che sosteneva la giunta di Renata Polverini nel Lazio, poi dimessasi per lo scandalo.
Fiorito, lei è il risultato dell’equazione renziana sulle Regioni: tagli uguale a sprechi.
Non prendo lezioni da uno come Renzi. Io sto a zero, nonostante la condanna per peculato e lui a trentuno.
Lei complica l’equazione, si spieghi.
Renzi non può parlare di me perché è stato denunciato per 31 milioni di euro spesi in rappresentanza e ristoranti quando era presidente della Provincia. Trentuno milioni in cinque anni. Parlo con cognizione di causa, ho visto le fatture. Si faceva portare ogni giorno un bicchiere di vino da 8 euro.
Lei perché sta a zero?
Perché alla fine tutto quello che avete scritto e raccontato su ostriche, champagne, viaggi, macchine, acquisto di case, feste in costume non riguardava me. Oppure era tutto inventato.
Ma lei a metà 2013 è stato condannato a 3 anni e 4 mesi.
La mia unica colpa è stata quella di aver spostato un milione di euro del gruppo regionale del Pdl su altro conto. Ma ho restituito tutto. Ecco perché sto a zero. E gli altri che hanno speso quei rimborsi non sono neanche stati indagati. Lasciamo stare.
Eppure Fiorito simbolo degli sprechi torna di moda.
Renzi eviti di citarmi, gli conviene. Anche perché alcuni senatori su cui si regge la sua maggioranza sono ex miei colleghi del consiglio regionale oggi indagati per gli sprechi. Se vanno via loro lui crolla.
Lei è attento, informatissimo.
Sto scrivendo un libro sul sistema delle Regioni. Ho molte cose da dire e svelare. Lo pubblicherà una casa editrice a voi vicina, Chiarelettere.
Lei a Renzi non perdona nulla.
Mi tirò in ballo già nel confronto tv con Bersani su SkyTg24, quello per le primarie che poi perse. Bersani difendeva il finanziamento pubblico. Renzi gli rispose che era passato da Pericle a Fiorito. Sono cose che fanno male perché non sono vere. E poi Pericle...
Pericle cosa?
Fu accusato di appropriazione indebita dell’oro che serviva per la costruzione del Partenone. Io ho restituito tutti i soldi, ripeto. Soldi che non ho mai speso.
Meglio di Renzi e anche di Pericle.
Sono un povero nullatenente e la Regione Lazio mi ha tolto la pensione con una norma ad personam voluta dalla giunta di centrosinistra di Zingaretti.
Accanimento?
Sono l’unico che hanno processato e alla fine ha pagato. Immagini se non mi avessero condannato cosa sarebbe successo. Non poteva accadere. Non mi avrebbero assolto mai. Ma io andrò fino in fondo.
Lei è difeso da Carlo Taormina.
È un amico, oltre che il mio legale.
Almeno il suo sacrificio ha imposto una svolta alle Regioni.
Ma quale svolta. Non è cambiato nulla. Nel Lazio i soldi ai gruppi regionali non sono stati tagliati. È scomparsa la voce, ma se si va a vedere nelle spese della presidenza troverete che sono persino aumentati.
Addirittura. Sono stati spostati, non tagliati.
Prima c’erano 30 mila euro a consigliere regionale per i dipendenti dei gruppi. Oggi sono di più. Andate a controllare gli stipendi e gli emolumenti.
Perciò Renzi taglia.
Anche qui, sono tagli da profani, fatti senza conoscere il sistema. Dia un consiglio al premier.
Quando si parla di tagli alle Regioni si mettono in mezzo sanità e trasporti perché l’importante è non intaccare altre centinaia di voci che servono ad alimentare il sottobosco di clientele e finanziamenti.
Tipo?
Si taglia la sanità ma certo non il finanziamento alle sagre o ad altre manifestazioni. Senza dimenticare le spese di rappresentanze, intoccabili.
La Casta supera ogni tempesta.
Spiegherò tutto nel prossimo libro.
Lei vive sempre ad Anagni?
Sì, sto riscoprendo sapori e atmosfere che avevo dimenticato.
Come campa?
Adesso sto sistemando il libro. Poi vedremo. Zingaretti mi ha tolto la pensione in quanto condannato. L’hanno fatto solo contro di me.
Per chi ha votato alle ultime Europee?
Per nessuno, non sapevo chi scegliere. Apprezzavo alcune battaglie del Movimento 5 Stelle ma poi mi sono reso conto dell’impreparazione di molti di loro.
Un giorno, Fiorito sarà oggetto di revisionismo storico?
Sono l’unico che ha tentato di difendersi e ha combattuto per farlo. Sono stato in galera e poi condannato senza aver messo un soldo in tasca. Gli altri sono scappati tutti.
Fabrizio d’Esposito, il Fatto Quotidiano 18/10/2014