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 2014  ottobre 17 Venerdì calendario

IL FUTURO SU ROTAIE IL GIAPPONE CORRERÀ A 520 ALL’ORA


TOKYO. Cinque miliardi e mezzo di passeggeri a picchi di velocità di oltre 400 chilometri orari; ritardo medio di sei secondi; incidenti mortali: zero. E il 99 per cento dei passeggeri soddisfatti. Questi i dati resi pubblici in questi giorni nel quadro dei festeggiamenti per il 50° anniversario dell’inaugurazione di uno dei più amati simboli del Paese del Sol levante: il treno Shinkansen, o «bullet train» (treno-proiettile). In realtà shinkansen vuol dire soltanto «nuova linea ferroviaria». Sono i «super espressi» che sfrecciano su quella linea ad essere chiamati treni-proiettile, Dangan Ressha.
Per sottolineare la «storicità» dell’avvenimento, fu il non più divino imperatore Hirohito a dare il «via» alla partenza del primo convoglio sulla tratta Tokyo-Osaka il primo ottobre 1964. Erano circa 20 anni che i suoi sudditi non udivano più quella voce, da quando aveva dovuto ammettere in un messaggio radiofonico alla nazione la sconfitta delle truppe imperiali.
In quei vent’anni il Giappone aveva stupefatto il mondo, risorgendo e avviandosi a divenire una delle maggiori economie del pianeta. Il bullet tram è il prodotto più famoso di questa resurrezione, un prodotto invidiato, imitato, ma ancora mai eguagliato. La linea più servita è la Tokyo-Osaka (Tokaido Shinkansen), spina dorsale dell’economia giapponese: 13 corse all’ora, 323 convogli al giorno, che trasportano circa 400 mila passeggeri, coprendo la distanza di 515,4 km in 2 ore e 25 minuti. I convogli passeggeri viaggiano dalle sei del mattino a mezzanotte. Le ore notturne sono appannaggio esclusivo dei «dottori gialli»: treni di sette carrozze gialle, affettuosamente soprannominati in inglese Yellow doctors, che viaggiano nottetempo lungo tutte le linee ad alta velocità per prevenire ogni possibile disfunzione. Vederne uno che sfreccia nella notte è considerato un potente portafortuna.
Il biglietto non è economico: 14.500 yen (circa 110 euro) yen solo andata. Ma i turisti gaijin (stranieri) possono usufruire di un biglietto di a/r per 22 mila yen (circa 160 euro), che include una tessera giornaliera per metro e autobus ad Osaka. Con 208 euro si può acquistare una tessera settimanale per tutta la rete shinkansen.
Gli Shinkansen, che 2003 hanno stabilito il record mondiale di velocità su rotaie raggiungendo i 581 chilometri orari, hanno battuto nettamente la concorrenza delle linee aeree nei viaggi inferiori alle quattro ore (che alle velocità dei bullet-train vogliono dire distanze fino a 1.000 km). Per il 50° anniversario è stato inaugurato su alcune carrozze un nuovo servizio che permette ai viaggiatori di fare un pediluvio caldo allo zafferano con idro-massaggio alla jacuzzi mentre sorbiscono una bibita o un the. In attesa di mangiare il pranzo in un accurato «bento» (piccolo vassoio suddiviso in tanti reparti) ispirato ai colori e profumi della stagione in corso, possono distendersi su un talami per fare yoga o guardare i telegiornali. Volendo, si può accedere alla silence car, dove non si può conversare, i telefonini sono banditi e vengono persino omessi gli annunci delle stazioni. Tutto mentre si viaggia in completa sicurezza tra i 270 e i 400 all’ora. Tempi duri per gli aerei che infatti continuano a diminuire i prezzi (Tokyo-Osaka costa circa 90 euro). Ma il Giappone tecnologico non dorme sugli allori. Si è appena chiusa a Berlino la Innotrans, la più grande fiera mondiale biennale dei trasporti su rotaie. Vi erano presenti 30 compagnie giapponesi. La Hitachi ha concluso affari per un triliardo di yen (oltre 7 miliardi di euro), vendendo tra l’altro 866 vagoni. Ma presto i tempi di percorrenza che oggi consideriamo avveniristici diverranno obsoleti. È stata appena annunciata una linea Maglev (levitazione magnetica) tra Tokyo e Nagoya che coprirà 346 chilometri in 40 minuti alla media di 520,5 chilometri orari.
«Con il Chuo Shinkansen (così viene chiamato il Maglev in giapponese) «cambieremo lo stile di vita del mondo», ha dichiarato Yoshiyuki Kasai, presidente onorario delle ferrovie giapponesi. «Come ha fatto lo Shinkansen in questo mezzo secolo».