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 2014  ottobre 20 Lunedì calendario

LE IMITAZIONI DI BALDELLI CONQUISTANO GLI AZZURRI

«Ecchè un lo sooo? L’è normaaalee... ’un fare il grullo». E uno pensa che nelle Marche ci sia pure il potente e felpato Verdini, con tanto di bretelle e sigaretta tra le dita. Invece no: è il pirotecnico Simone Baldelli, vicepresidente forzista della Camera, tanto rigoroso sui regolamenti parlamentari quanto spumeggiante imitatore: un Crozza azzurro che quando si scatena è un fiume in piena. E così è stato a Civitanova Marche dove il pubblico, dopo dibattiti su Irap, Tasi e Italicum con lui ha potuto sganasciarsi. Sabato notte, dopo il risotto, parte lo show: proprio quando Gasparri chiama il telefonino della Gelmini. Baldelli se ne impossessa e mette in vivavoce fingendosi Denis: «Oohh Gasparriii, l’è normaleee che chiami la Stella?». Gasparri non ci casca soltanto perché la sala esplode in una risata fragorosa. Satira bipartisan: Baldelli salta da una caricatura all’altra creando storie che non si sa se siano vere o no. Sicuramente sono verosimili: «Caro Simone, consentimi, li fai tutti benissimo tranne me...». Invece è il Cavaliere preciso. «Ci sono personaggi che sono caricature perfette da imitare», ammette il giovane deputato: «Ci sciono le tasseee...», bofonchia nel microfono, sbuffando in bolognese alla Prodi. Si sbellica Toti, si sganascia la Gelmini e si diverte pure Baldelli che quando fa Cicchitto si supera: «Lui ha un rapporto con la tecnologia drammatico», svela. E quasi te lo vedi ciondolante con la risma di giornali sottobraccio. E Baldelli racconta di quella volta che nel 2008 chiamò la presidenza del gruppo del Pdl imitando Cicchitto alla perfezione: «Oh... Ma dove caz... sto?!?». Dall’altra parte del telefono una segretaria appena arrivata, letteralmente in panico: «Ma scusi, presidente... Ma se non lo sa Lei...». Toti ormai ha le lacrime agli occhi.