Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  ottobre 15 Mercoledì calendario

NON È COLPA MIA SE HO QUESTO COGNOME


[LUNA GRILLO]

Rimini, ottobre
Luna Grillo il nome lo deve alla mitica hit di Gianni Togni, il cognome a papà Beppe (che vorrebbe vedere più spesso), una certa insicurezza, come ammette lei stessa, al vivere all’ombra di un cognome ingombrante. Ha appena esordito insieme al suo gruppo, i Rex Mida, con un disco, un Ep che contiene la cover poprock di In da club, del rapper 50 Cent e già si lecca le prime ferite:
«Il video è sul web e tanti, nei commenti, mi massacrano. Come al solito non riesco a capire quante critiche siano per me, e quante per il nome che porto».
Leggendole ha già versato una lacrima?
«Una? Mi sono fatta certi pianti...».
Dovrà mettere su una corazza.
«Per ora ho messo su tre chili, per lo stress».
Che rapporto ha con il suo cognome?
«Fino a qualche anno fa avevo sempre paura che la gente si avvicinasse a me solo per quello. Ci sono stati molti periodi difficili».
Immagini di poter esprimere un desiderio: quale? E per cortesia, non mi risponda: «La pace nel mondo».
«Ma quale pace nel mondo, mi accontenterei della pace dentro di me. Se le persone a cui voglio bene non sono serene io non sto tranquilla in maniera quasi patologica».
Quindi si preoccupa anche per suo papà?
«Tanto, sempre: per gli attacchi che subisce e per quello che gli potrebbe capitare».
Quando diventerà famosa potrebbe andare in analisi.
(Ride). «Magari non c’è bisogno di aspettare così tanto».
Perché Grillo è entrato in politica?
«Perché crede in quello che dice. Anche quando faceva il comico non si limitava alla battuta. Voleva cambiare le cose».
Ammira suo padre?
«Eh, tanto. Ha fatto un macello».
Chi non la pensa come lui viene espulso dal movimento.
«Se non la pensano come lui perché stanno nel movimento? Bisogna essere uniti»
Beppe Grillo le ha mai dedicato un “Vaffa day” tutto per lei?
«No, è un padre tranquillo, e lo vedo di rado. Purtroppo. Però un paio di anni fa ho dato un grosso dispiacere ai miei genitori; ancora ci penso. Mi hanno fermata con mezzo grammo di cocaina. Sono finita sui giornali. Una sprovveduta».
L’hanno voluta incastrare?
«Forse qualcuno ha voluto che accadesse».
Che rapporti ha con i suoi fratellastri?
«E un tasto dolente. Li ho. frequentati da piccola, ora ci siamo un po’ persi. Ogni giorno dico che è un grande peccato».
E a chi lo dice?
«A me stessa. È un tarlo».
Come mai vi siete allontanati?
«Screzi, ma è passato tanto tempo, non c’è più motivo di stare lontani, sarebbe un’occasione perduta».
Un aggettivo per sua madre e uno per suo padre.
«Lei paziente, lui resistente».
Nel videoclip del suo pezzo guida una Ferrari: è di suo padre?
«Scherziamo? L’ha prestata per le riprese il padre di un mio amico. Possiedo solo una bicicletta. Mio padre ci aiuta, ma ho lavorato per anni come barista, non giro in Porsche, non butto i soldi».
C’è stato il raduno dei 5 Stelle al Circo Massimo: ci è andata?
«Mi hanno invitato, ma sono stata a casa. Non voglio che tutti pensino: “Quella è qui perché è la figlia di Beppe”».
In quale manifestazione avrebbe accompagnato suo padre?
«Nella traversata a nuoto dello Stretto. Me lo avesse detto con un po’ di anticipo mi sarei allenata e l’avrei fatta con lui».
Invece quando lo ha saputo?
«Poco prima, e quando gli ho chiesto perché non me lo avesse detto, mi ha risposto che fino all’ultimo era stato indeciso: “Luna, non sapevo come andava, se farla...”».
Il movimento ha un nuovo inno di Fedez.
«Alla grande! Fedez è fortissimo, e poi finalmente c’è un inno un po’ moderno».
L’ultimo consiglio che le ha dato suo padre?
«Non fidarti mai dei giornalisti».