GIU. POL., Libero 17/10/2014, 17 ottobre 2014
È MORTO GIORGIO REBUFFI, TIRAMOLLA
Si è spento mercoledì a Milano, dove era nato il 7 novembre del 1928, Giorgio Rebuffi, uno dei più importanti e prolifici autori del fumetto umoristico italiano. Attivo professionalmente già dal 1948, quando inventa per le Edizioni Alpe lo Sceriffo Fox, quattro anni dopo, appena 24enne, crea graficamente, su testi del giornalista Roberto Renzi, un personaggio destinato a godere di enorme popolarità fino almeno a tutti gli anni Settanta: Tiramolla, buffo e stravagante essere antropomorfo nato in seguito a un esperimento di laboratorio e in grado di allungarsi a proprio piacimento, tanto da essere chiamato «il figlio del caucciù e della colla». La prima apparizione di Tiramolla avviene sulle pagine dell’ottavo numero del mensile Cucciolo, all’interno di una storia di cui sono protagonisti il minuto titolare della testata e il suo amico spilungone Beppe. Tiramolla riscuote un tale gradimento da parte dei lettori da guadagnarsi in breve tempo una testata propria, che debutta nelle edicole nel luglio del 1953 e diviene rapidamente la pubblicazione più venduta delle Edizioni Alpe. Rebuffi continua tuttavia a dedicarsi soprattutto a Cucciolo e Beppe, che trasforma in umani veri e propri (in origine erano dei cani) e a cui affianca una serie di comprimari capaci di arricchire di molto la serie, dal cattivo Bombarda all’irascibile lupo della steppa di nome Pugaciòff. Inizialmente legato a un segno morbido di chiara derivazione disneyana, Rebuffi nel tempo personalizza molto il proprio stile, fino a raggiungere una riconoscibilissima cifra fatta di linee spezzate, spigolosità e un forte contrasto tra i bianchi e i neri delle vignette. Oltre ad avere creato decine di altri personaggi di minore fama, da Grifagno Sparagno a Tore Scoccia, a partire dal 1971 Rebuffi ha realizzato diverse storie anche per la Walt Disney. Con lui scompare uno degli ultimi esponenti di un certo fumetto per ragazzi - tanto ingenuo quanto inventivo e anarchico - che oggi non esiste più.