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 2014  ottobre 17 Venerdì calendario

MEDIOCRI

«L’Inter di oggi non ha più una sua fisionomia: eravamo tutto o niente ma mai mediocri. Adesso siamo assestati su un livello medio alto, non piace a nessuno» (Roberto Vecchioni).

PALLA «Talvolta serve tener palla, io invece voglio fare subito qualcosa. Guardate la Juventus: magari non gioca benissimo, ma aspetta il momento giusto per giocarla e colpire. Sono concreti. A me piace il calcio della Roma: bellissimo, vogliono tutti palla e la tengono tutti. Se hai palla corri meno…» (Mateo Kovacic).

LIBERO «Zeman è un bravo allenatore… Lui però chiede di verticalizzare sempre. A me piace invece giocarla come la sento io. Ora sono più libero» (Miralem Pjanic).

GUERRA «Qui da voi in allenamento sembra di doversi preparare per andare alla guerra, senza possibilità di recuperare tra un esercizio e l’altro» (il difensore del Milan Alex).

STIMOLI «Alonso? Andrà via perché vuole cimentarsi in un altro ambiente e perché ha un’età nella quale non può aspettare per rivincere. È rimasto male perché non ha trionfato in questi anni e ha bisogno di nuovi stimoli» (Luca Cordero di Montezemolo).

LACRIME «Pavia mi sembrava un paese molto piccolo, non c’era niente da fare. Era la prima volta lontano da casa, la transizione fu difficilissima. Al punto che dopo una settimana volevo tornarmene a casa. Chiamai mia madre in lacrime. La famiglia e il mio agente mi convinsero a restare» (David Logan che iniziò la sua carriera europea a Padova nel 2005 e oggi è a Sassari).

AVVOCATO «L’Avvocato sapeva dosare senso del comando e sagacia. Una volta, passeggiando in ritiro con lui e con Oscar Damiani, appena sbarcato a Torino, l’Avvocato si rivolse al nuovo arrivo: “Quanti anni hai?”. Oscar rispose serenamente: “Ventisei, presidente”. E Agnelli, con il suo timbro soave: “L’età giusta per fare ottime cose. O per avventurarsi in spaventose puttanate”» (Dino Zoff).

RAGIONIERE «Sono ragioniere, come Tavecchio, ma per la laurea c’è ancora tempo. Anche se con cinque figli...» (Damiano Tommasi).

STUPIDATE «Se uno fa una stupidata, io lo sopporto a patto che poi, in campo, quando serve, faccia il fenomeno. Altrimenti che cosa me ne faccio? Adesso, invece, i giovani fanno le stupidate, pretendono tutto, ma non hanno ancora dimostrato nulla» (Hernan Crespo).