Riccardo Ferraris, Vanity Fair 15/10/2014, 15 ottobre 2014
TRE COSE DA SAPERE SU EBOLA
1) L’Ebola è trasmissibile solo per contatto diretto con un malato (che abbia già i sintomi) o con i suoi fluidi biologici: al 100% attraverso latte materno, sangue, saliva e lacrime; al 50% attraverso feci e sperma; a circa il 10% urina, vomito e sudore. Il virus non si trasmette attraverso acqua e cibo, né per via aerea a distanza (esempio: chi sale su un aereo dove è passato un malato).
2) Per prevenire il contagio, l’unico accorgimento è di evitare il contatto con sospetti malati e, in ogni caso, curare l’igiene corporea. Non risultano casi di contagio tra cani e gatti (evidenza che non ha salvato il cane dell’infermiera spagnola), né che le zanzare siano un vettore. Non esistono né vaccini
né cure per l’Ebola, ma solo trattamenti di supporto con percentuali di guarigione fino a circa il 50%.
3) Gli effetti della malattia si manifestano durante il periodo di incubazione che va da 7 a 21 giorni. All’inizio i sintomi sono quelli di un’influenza: febbre, forti mal di testa, dolori muscolari. Poi si passa a quelli gastrointestinali, vomito e diarrea, anche gravi. Fondamentale è intervenire al più tardi in questa fase: quando, nei casi più gravi, compaiono anche le emorragie, difficilmente si sopravvive.
*Con la collaborazione di Scott F. Dowell, medico fondatore dell’International Emerging Infections Program e co-autore del primo studio scientifico sull’Ebola.