Paola Valentini, MilanoFinanza 16/10/2014, 16 ottobre 2014
AMERICANI IN FUGA DALL’EUROPA
Gli investitori globali sono stati forti venditori di azioni europee (Gran Bretagna esclusa) nel mese di settembre e anche nelle ultime 12 settimane, senza contare il pesante sell-off dell’ultima settimana. In particolare, gli investitori basati negli Stati Uniti hanno iniziato ad alleggerire le posizioni in equity europeo da marzo scorso fino a raggiungere il picco di giugno quando sono stati venditori netti per 14,3 miliardi di dollari a giugno, il mese con la vendita più massiccia dal crollo di Lehman nel 2008.
Il dato emerge da un report di Ubs datato 13 ottobre nel quale si sottolinea che finora il mercato europeo è in calo dell’8% dal suo picco di settembre, in linea con la correzione media del 9,5% nelle fasi di mercato toro dal 1975. La banca svizzera, infatti, considera quello iniziato nel 2009 un periodo di bull market strutturale che è ancora in atto. Tra i principali settori europei, solo telecomunicazioni e utility sono stati interessati da acquisti netti nell’ultimo mese (e ultime 12 settimane).
Il calo dei rendimenti obbligazionari ha guidato l’entusiasmo degli investitori verso le azioni più assimilabili ai bond. «Ma con i Bund tedeschi a 10 anni il cui rendimento è sceso allo 0,9% e spagnoli al 2%, fatichiamo a vedere un’ulteriore spinta al ribasso dei rendimenti. Molti dei settori legati ai materiali sono stati venduti: prodotti chimici i più pesantemente colpiti, seguiti da petrolio, edilizia e industria», spiega Ubs.
Il report evidenzia anche che il settore farmaceutico «nonostante le vendite nette cui è stato soggetto, ha registrato una forte performance relativa. A livello di classi di attività i fondi di credito Us High Yield hanno visto tre mesi di fila di deflussi per la prima volta dalla fine del 2012. Da notare anche che gli investitori giapponesi si sono trasformati in venditori netti di obbligazioni europee».
In ogni caso nel confronto tra azioni e obbligazioni Ubs nota che la tanto attesa rotazione dei portafogli dalle prime ai secondi che era partita all’inizio dell’anno si è poi arrestata. Anzi, nelle ultime settimane negli Usa i flussi netti nei fondi e negli Etf obbligazionari sono tornati positivi per la prima volta da un anno
Paola Valentini, MilanoFinanza 16/10/2014