MilanoFinanza 15/10/2014, 15 ottobre 2014
I NUOVI FIASCHI DI GRECIA E PORTOGALLO
Le elezioni anticipate sono sempre più probabili in Grecia e il governo chiede di anticipare l’uscita dal piano di aiuti della Troika per presentarsi all’elettorato con un successo. Il problema è che la Troika non ritiene Atene ancora in grado di stare in piedi da sola e i mercati la pensano allo stesso modo: ieri infatti il rendimento del titolo di Stato decennale ellenico è salito fino al 7,09%, ai massimi dallo scorso marzo. La prossima primavera il parlamento dovrà eleggere il nuovo capo dello Stato, ma è molto difficile che riuscirà a spuntarla il candidato, chiunque esso sia, di Nuova Democrazia, il partito del premier Antonis Samaras. A quel punto, per sbloccare lo stallo la legge prevede di andare a elezioni anticipate, dove è considerata sicura la vittoria di Syriza, il partito di Alexis Tsipras, che chiede la cancellazione di buona parte del debito greco.
Le cose non vanno bene neanche per il Portogallo, uscito lo scorso maggio dal programma della Troika. La Commissione Europea ha infatti annunciato che quest’anno il deficit di bilancio di Lisbona potrebbe salire al 7,5% del pil a causa di una serie di fattori una tantum: i costi del programma di governo di gestione del debito per le imprese e i costi dovuti al salvataggio di Banco Espirito Santo. Bruxelles ha comunque assicurato che non ci sarà un ulteriore impatto sul deficit nel 2015.
MilanoFinanza 15/10/2014