Andrea Montanari, MilanoFinanza 15/10/2014, 15 ottobre 2014
MILLERI FA AFFARI CON IL SAP
Sistemi gestionali integrati e digitalizzazione del processi di fatturazione. È grazie a queste due attività che prospera il business di Francesco Milleri, il super consulente di fiducia di Nicoletta Zampillo, entrato nella stanza dei bottoni di Luxottica, anche per rapporti personali e fiduciari con alcuni dirigenti del big dell’occhialeria.
Il manager imprenditore di se stesso è nato nel 1959 a Città di Castello (Perugia) ma ha costruito una solida carriera accademica e formativa dapprima all’Università di Firenze, poi alla Bocconi di Milano (ha conseguito un mba a metà degli anni Ottanta) e poi si è ulteriormente specializzato nel campo dei sistemi cosiddetti Sap grazie a un altro master biennale concluso nel 1990 alla Leonard N. Stern School of Business di New York. Da lì a pochi anni, precisamente nel 1994, ha avviato la sua prima attività proprio nei servizi informativi. Oggi dopo vent’anni di presenza sul mercato si è creato una nicchia che vale 8,5 milioni di giro d’affari. Grazie a clienti quali la stessa Luxottica (che gli garantisce, si dice nei corridoi del gruppo di Agordo, quasi il 70% degli introiti complessivi) ma anche a big a controllo statale quale Eni e Saipem, la Davide Campari di Sesto San Giovanni e la Barilla di Parma. Insomma, un bel network di clienti ai quali vende consulenze e supporto sia sul fronte dei sistemi gestionali sia su quello della digitalizzazione del ciclo nel processi di fatturazione.
Il cuore dell’attività è rappresentato dalla Mea, srl alla quale nei mesi scorsi la holding o controllante Ventuno srl (ex Milleri e Associati) ha girato il ramo d’azienda relativo al Sap. Con Mea, che ha un patrimonio netto di 1,5 milioni, il manager-consulente nel 2013 si è garantito un fatturato di 5,37 milioni ma un utile netto di soli 4.539 euro dovendo scontare costi complessivi per un ammontare di 5,33 milioni. Dallo scarno bilancio (20 pagine) si capisce che la più parte dei ricavi (4,73 milioni) arrivano dalla voce «software e servizi fashion», presumibilmente, anche se non vi è certezza matematica, riferibili al cliente Luxottica. I debiti totali di Mea ammontano a 2,9 milioni, 1,8 milioni nei confronti dei fornitori.
Un’altra fetta consistente di business, pari 2,81 milioni, arriva da Idoq (digitalizzazione fatture), controllata al 100% sempre dalla Ventuno srl che però non redige un bilancio consolidato di tutte le attività industriali. Idoq, che ha un patrimonio di 2,25 milioni a fronte di debiti per 952 mila euro, ha registrati profitti per soli 11.731 euro visto che anche in questo caso i costi (2,75 milioni, 1 milione dei quali per ammortamenti e svalutazioni) hanno un impatto significativo. Ben più piccolo è il business di Kevo, attiva dal 2008, e specializzata in software: l’anno scorso ha fatturato 340 mila con un utile di 1.915 euro. Nel marzo 2013, Milleri ha rilevato le quote degli altri soci della prima ora ovvero Paolo Divjanovic (per 12 anni consulente di AgustaWestland), Giovanni Paolo Romano, Alessandro Occhini e Michele Prencipe.
Andrea Montanari, MilanoFinanza 15/10/2014