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 2014  ottobre 15 Mercoledì calendario

BERNARDESCHI, TRA BRUNELLESCHI E IL PADRE NOSTRO

Cesare Prandelli ci aveva visto giusto: «È il talento italiano più in espansione dell’ultimo anno», disse sei mesi fa dopo aver convocato Federico Bernardeschi per uno stage azzurro in vista Mondiale. Era l’unico giocatore di B, ma aveva già convinto la Fiorentina a riportarlo in fretta a casa e Gigi Di Biagio a cercare un posto per lui nell’Under. Il mondo di Bernardeschi si è completamente rovesciato in pochi mesi. Da primo cambio contro la Serbia per dare la scossa a migliore in campo nelle successive tre contro Cipro e nel doppio confronto slovacco nei playoff. Forse non è il giocatore più forte del gruppo, ma è quello più in crescita. E la dimensione europea comincia a essere interessante...
Un 11 da 10 Ieri è stato il migliore con una spanna sul secondo. Centrale dietro Belotti, posizione che Di Biagio gli ha trovato nelle ultime partite, ha creato le azioni più pericolose. Le foto dei due gol sono emblematiche. Rivediamole. Uno a zero: raccoglie palla in area, gira intorno a Mazan, alza la testa e usa la posata giusta, cucchiaio sul palo lontano. Due a zero: palla perfetta per Berardi che prende il fallo da rigore. Il 10 lo porta Domenico, che nel breve fa più impressione: esce dai raddoppi con facilità e vede di più la porta. Federico in Nazionale usa l’11, però sta crescendo forte e ha le idee chiare: «La qualificazione all’Europeo? Se siamo lì vuol dire che lo meritiamo. Andiamo in Repubblica Ceca per vincere e qualificarci per le Olimpiadi di Rio de Janeiro». Il pubblico di Reggio Emilia ieri ha diviso i complimenti: applausi abbondanti per Berardi, che con il Sassuolo è di casa, buona dose anche per Bernardeschi. Piuttosto, mini riflessione: sui rinvii del portiere slovacco si sentiva il solito coro di insulto dei bambini delle scuole calcio. Non se ne può proprio fare a meno?

Brunelleschi «Ci siamo complicati la vita da soli, credo ci serva da lezione — ha detto Bernardeschi alla fine parlando della partita sofferta — Sono felice per il quarto gol in cinque partite europee. Per un giovane come me non è male». Non sono male neanche i due gol in Europa League contro Guingamp e Dinamo Minsk, che sono bastati per fare innamorare Firenze: il sinistro sul secondo palo in Bielorussia, colpetto da rivedere con un paio di replay, in particolare, è da giocatore a cinque stelle. Probabilmente convinceranno Vincenzo Montella a dargli per la prima volta una maglia da titolare in Serie A. L’Italia quel giorno lo conoscerà un po’ meglio, magari scoprirà che qualcuno sui forum lo paragona a Brunelleschi (c’è la rima...) oppure che ha un cane corso chiamato Birillo, come quello dello scandalo-doping di Ivan Basso. I tatuaggi piacciono e il più interessante è il Padre Nostro scritto per intero su un fianco, perché Federico è molto religioso. Di più, se l’è fatto scrivere in latino, da «Pater noster» ad «Amen». I mancini sono creativi.