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 2014  ottobre 15 Mercoledì calendario

AMAL, LA MOGLIE DI CLOONEY, È STATA INCARICATA DAI GRECI DI RIPORTARE I FREGI DEL PARTENONE AD ATENE

È tornata a fare l’avvocato e il governo greco l’ha assunta per occuparsi di un caso molto delicato: la restituzione dei fregi del Partenone, che sono conservati al British Museum di Londra dal 1816. Vicenda annosa e complessa, che risale al 1993, quando l’allora ministro della Cultura greco, Melina Mercouri, chiese la restituzione dei marmi. Venti anni di scaramucce tra governi che non hanno ancora portato a nulla.
E chi meglio allora della signora Clooney per riaccendere i riflettori su una diatriba dimenticata? Dopo appena 15 giorni di luna di miele, Amal Alamuddin è tornata in pista. E che pista. È partita dall’aeroporto di Heathrow lunedì come una passeggera qualsiasi. Ha parlato con gli assistenti della British Airways come se niente fosse, accompagnata dal suo capo, l’avvocato Geoffrey Robertson dello studio londinese Doughty Street Chambers, e dall’archeologo David Hill che dal 2011 ha avviato una battaglia per restituire alla Grecia i capolavori di Fidia. Poi tra la stampa si è sparsa la notizia che la signora era in volo. Atterrata ad Atene, ad attenderla c’era un grumo di paparazzi da fare invidia a Lady Diana.
A lei, evidentemente, non dispiace affatto. Ha già imparato a muoversi da diva. Capigliatura fluente, abbigliamento pensatissimo (i giornali britannici riportano nel dettaglio come era vestita, of course), una vera star. Ormai, dovunque vada, Amal è accompagnata dai flash. Più che un avvocato specializzato in diritti umani sembrava un’attrice sul red carpet di Cannes.
Ma Amal Alamuddin si è calata perfettamente nella parte. Il nuovo ruolo le piace al punto che ha addirittura cambiato nome, e questo già la dice tutta. Avvocatessa super top, con un curriculum da manuale e una carriera da sballo (36 anni, laurea in Legge a Oxford e poi alla New York University School of Law, parla arabo, francese e inglese) non solo ha adottato il cognome del famoso marito, ma ha perfino cancellato il proprio da ragazza. Sul sito dello studio legale di Londra appare adesso con un semplice Amal Clooney.
Quindi la moglie di Clooney trascorrerà tre giorni in Grecia a battersi per una causa che dovrebbe essere nelle sue corde. Il povero Davide (la derelitta Grecia) che sconfigge il gigante Golia (la ricca e potente Gran Bretagna). Sono le cause che appassionano Amal, dicono. L’hanno sempre descritta come una attivista e anche molto impegnata in campo umanitario. Da qui, dicono i gossip, la connessione che l’ha portata nelle braccia del divo hollywoodiano, anche lui molto impegnato in opere caritatevoli e in iniziative di beneficenza. Per questo, nel 2011, era nel team degli avvocati di Julian Assange nel ricorso contro la sua estradizione in Svezia. Ha anche rappresentato l’ex primo ministro ucraino Yulia Timoshenko davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ed è stata consulente dell’ex segretario generale dell’Ony Kofi.
Allo studio legale dove lavora la signora Clooney, tengono seminari per giudici, pm e funzionari governativi, ong, polizia, personale diplomatico e militare del tutto il mondo. Sono super avvocati coinvolti in prima persona e molto appassionati nel difendere i diritti umani contro le violazioni del diritto internazionale. Torture, violenze sessuali in zone di guerra, uso illegale di droni, immunità ed estradizioni, pena di morte. Dove ci sono dei “cattivi” da combattere, c’è un avvocato di Doughty Street. Di Amal Alamuddin i colleghi dicevano: “È brillante e appassionata nella difesa dei diritti umani, molto rispettata dai colleghi”. Ma era anche stata eletta “avvocato più sexy di londra”. Chissà quale ruolo piacerà di più alla nuova “moglie di Clooney”.
Caterina Soffici, il Fatto Quotidiano 15/10/2014