Paolo Granzotto, Il Giornale 15/10/14, 15 ottobre 2014
NEI TEMPI DI COSTRUZIONE DELL’AUTOSTRADA DEL SOLE SI VEDE LA DIFFERENZA TRA L’ITALIA DI OGGI E QUELLA DEGLI ANNI SESSANTA
Caro Granzotto,
allegato all’ultimo numero di Quattroruote, trovo un simpatico volumetto dal titolo Cinquant’anni di Autostrada del Sole che parla, tra l’altro, della famosa «variante di valico». Ebbene, leggendo le notizie relative a questa magnifica opera d’ingegneria, trasecolo. Sapeva lei che un tratto fondamentale dell’opera è bloccato dal 2011? Perché mai? È intervenuta la Procura di Firenze che ha definito «rifiuti» i materiali di scavo, con conseguente stop ai lavori perché i «rifiuti» stessi non sono stati adeguatamente trattati. Inoltre, per l’approvazione del progetto ci sono voluti due anni, mentre nel 1960 bastò una sola settimana per approvare il progetto del tracciato originale. Ma ora viene il bello! Ventisei anni. Contro i quattro necessari nel ’60.
Achille Cusani
Andria (Barletta-Trani)
Un gran bel libro scritto da Enrico Menduni ed edito dal Mulino nella collana «L’identità italiana» è titolato, giustappunto, L’Autostrada del Sole. A leggerlo si trasecola, caro Cusani, come lei trasecolò leggendo le vicende del «valico». La prima pietra dell’Autosole venne posta nel 1956 e l’opera fu completata, aperta al traffico, nel 1964. Otto anni per 755 chilometri, da Milano a Napoli; 52 milioni di metri cubi di scavo; 5 milioni di metri cubi di murature; 16 milioni di metri quadrati asfaltati; 853 tra ponti e viadotti; 572 cavalcavia; 38 gallerie. Otto anni. Coi quali oggi non si tira su nemmeno un ufficio postale. Alla fine, se mai ci sarà, per il «valico», una quarantina di chilometri, se ne saranno andati vent’anni e più. Non è che non sappiamo più lavorare, è che con la retorica dell’incontrollato e incontrollabile «controllo pubblico» - magistratura (Tar), burocrazia, politica locale, ambientalisti, comitati spontanei, demonizzazione della regia unica con conseguente spacchettamento del progetto in lotti e quindi fioritura di appalti e subappalti - battere la fiacca è diventata la regola (democratica).