Varie, 14 ottobre 2014
Palline per Sette – Un documento del Cinquecento fa capire che in Italia si giocava a tennis già a quel tempo
Palline per Sette – Un documento del Cinquecento fa capire che in Italia si giocava a tennis già a quel tempo. Antonio Scaino da Salò, infatti, descrive come debbano essere le palline: «La palla de Rachetta deve essere al peso di un’oncia sottile e di diametro once una e tre quinti, usi il Maestro grande diligenza perché più che sia possibile riesca forte, dura e ben tonda. Acciocché la palla riesca commoda al giuocatore conviene che la pelle sia non rugosa né dura, ma asciutta pulita e ben tirata. Et il pelo di lana, del qual s’empie, deve esser pulito, e ben purgato, e cacciato nella palla piano, ben disteso, e in comporla insieme usisi solenne diligenza». Sei di queste «balette», fatte di pelle con uno scheletro di filo rigido e ripiene di capelli o peli di animale, sono conservate ai Musei di Jesi: furono trovate nel 1936 in un pozzo, vicino al Palazzo della Signoria. Tennis, forse dal francese «tenez», prendete. Giuoco di rachetta, giuoco di balla o baletta, oppure in spagnolo pelota, o trinquete, o in francese jeux de paume. Arrivò in Gran Bretagna dalla Francia insieme ai cavalieri che accompagnarono Marie de Couci, andata sposa, nel 1239, ad Alessandro II Re di Scozia. Francese l’origine di vari termini del gioco: il “love” che significa zero deriva da “l’oeuf”, l’uovo rotondo come uno zero, e “volley”, volata, fu neologismo da “volée”. In Gran Bretagna si cominciò a giocare sui prati a partire dall’Ottocento, con l’importazione della gomma che permise la fabbricazione di nuove palline, capaci di rimbalzare anche sul suolo erboso. La pallina da tennis, fatta di gomma elastica gonfiata con gas. Il rivestimento peloso serve a renderla più morbida, a rallentarne la velocità nell’aria, a regolarne i rimbalzi e le rotazioni. Le linee curve sulla superficie di una pallina sono i punti in cui i bordi del tessuto vengono saldati alla sfera con gomma liquida. La pallina da tennis prima del 1972 era bianca. È stata colorata di giallo per renderla meglio visibile in tv (quelli del torneo di Wimbledon si adeguarono nel 1986). Nel torneo di Wimbledon ci sono circa 200 raccattapalle. Nei tornei professionistici i tennisti hanno a disposizione sei palline. Le cambiano ogni 7-9 giochi. Il peso di una pallina da tennis oscilla tra 56 e 59,4 grammi. Rimbalzo regolamentare se lasciata cadere da 254 centimetri (100 pollici): 135-147 centimetri. «La pallina non sa quanti anni ho» (Martina Navratilova nel 2005, quando annunciò, allora quarantottenne, la sua partecipazione agli Australian Open). L’ex tennista John Newcombe sugli urletti delle atlete quando colpiscono la pallina con la racchetta: «Sono così fastidiosi che impediscono di cogliere il rumore della pallina sulla racchetta. Percepire l’impatto sulle corde nel tennis è fondamentale per capire che colpo ti sta arrivando». Ha esordito qualche settimana fa agli Europei di Lisbona la nuova pallina da ping pong. In plastica, va a sostituire quella tradizionale in cellulosa, utilizzata da inizio Novecento e ancora impiegabile nei tornei minori. L’unica differenza a livello di dimensioni è rappresentata dal diametro massimo che può arrivare a 40,6 millimetri contro i 40,5 del modello che l’ha preceduta. Rispetto alla precedente ha una minore rotazione e non è più gonfiata a gas ma con aria. Il che spiega anche il rumore diverso che produce colpendola. Spiega il campione lussemburghese Traian Ciociu: «Sembra quasi di sentire una pallina rotta». La partita di ping pong tra Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese del 1971, in seguito alla quale si riaprirono le relazioni diplomatiche tra i due Paesi. David Cameron, in visita negli Stati Uniti, ha regalato alla famiglia Obama un tavolo da ping-pong. Appassionati del gioco anche Nicolas Sarkozy e Bill Gates. Il libro di Roger Bennett e Eli Horowitz intitolato: Everything you Know is pong: how mighty table tennis shapes our world (tutto ciò che conosci è pong. Come il potente tennistavolo modella il nostro mondo). Susan Sarandon nel 2009 a New York ha aperto lo SPiN Galactic, un club di ping-pong nel cuore di Manhattan. La formula ha funzionato: ne ha inaugurati altri a Los Angeles, Toronto, Milwaukee e Dubai. Nel mondo ci sono 50 milioni di agonisti (in Italia i tesserati sono circa 15mila) di tennistavolo. A Sylvester Stallone piaceva giocare a golf nella Royal suite dell’Excelsior di Roma. Una volta ruppe il vetro con una pallina. Dentro una pallina da golf c’è un cuore di gomma morbida e schiuma avvolto da filamenti ed elastici. La misura standard è di 4,3 centimetri di diametro, 13,5 centimetri la circonferenza per un peso di 45,9 grammi. Sulla superficie di una pallina da golf regolamentare devono esserci 336 fossette. Sul campo da golf di Sawgrass, in Florida, ogni anno 125mila palline finiscono nel laghetto che circonda la diciassettesima buca. Sono state inventate le ecobioball, palline da golf biodegradabili e non tossiche. A contatto con l’acqua si decompongono in 48 ore, rilasciando il cibo per pesci contenuto al loro interno. Le antiche palline da golf erano in pelle sottile riempite di piume. Furono usate fino al 1848. La pallina da baseball: circonferenza tra 22,9 e 23,5 centimetri, peso di 142 grammi, diametro tra 7,3 e 7,5 centimetri. Interno in gomma e sughero, coperti da lana o spaghi. All’esterno pelle incollata e tenuta ferma con 108 cuciture. Una palla da baseball autografata e lanciata da Babe Ruth nello Yankee Stadium ancora in costruzione è stata venduta all’asta per mezzo milione di dollari. Il cimelio era stato conservato per cinquant’anni nel caveau di un collezionista della Florida. 191.200 dollari: cifra a cui è stata aggiudicata all’asta la pallina da baseball autografata nel ’61 da Joe Di Maggio e Marilyn Monroe. L’americano Zach Hample ha finora collezionato 7.537 palline da baseball usate nelle partite di Major League. Suo obiettivo è arrivare a 10mila. I Ballhawks di Chicago, ovvero i cacciatori di fuoricampo. Si piazzano fuori allo stadio di baseball di Wrigley Field, zona nord della città dove gioca la squadra dei Cubs, e, armati di guantoni da professionisti, acciuffano tutte le palline che finiscono fuori. L’usanza esiste dal 1908, la loro storia è stata raccontata in un film. «I dipendenti giocano a calcio, i capi a tennis, i dirigenti a golf: più grande è il potere, più piccole sono le palle» (Jay Leno).