La Stampa 14/10/2014, 14 ottobre 2014
LETTERE
Leggo che a Genova devastata molti ritengono colpevole un imprenditore che facendo ricorso al TAR ha bloccato i lavori del secondo lotto al Bisagno «tombato» da Brignole in giù. In tanti comuni italiani molti lavori già finanziati sono bloccati e rischiano di non essere eseguiti per la moltitudine di ricorsi al TAR o al Consiglio di stato fatti da imprenditori che non sono stati aggiudicatari di determinati lavori pubblici.
Un piccolo imprenditore di Pordenone si è suicidato per aver perso l’appalto di un lavoro che aveva gestito in modo ineccepibile per 12 anni per aver dimenticato di inserire la fotocopia della carta di identità. In Comune nessun senso di colpa. Se fosse stato usato il buonsenso e un po’ di coraggio da parte dei burocrati (una deroga, una telefonata...) forse si sarebbe salvata una vita umana che ha un valore ben più alto di tutti gli appalti milionari. Mi ricordo questa frase il buonsenso e il senso dell’umorismo sono la stessa cosa, ma si muovono a velocità differenti. Il senso dell’umorismo è solo il buonsenso che sta danzando. Il desiderio di molti italiani è che la burocrazia si metta a danzare...
Adelio Panero
Cherasco