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 2014  ottobre 13 Lunedì calendario

ADDIO ALLA SORELLA DI SORDI ACCANTO A LEI L’AUTISTA DEL RAGGIRO

ROMA . È morta a 97 anni all’una di notte nella grande villa con vista sulle Terme di Caracalla acquistata dal fratello nel 1958. Aurelia, sorella di Alberto Sordi, non usciva quasi più da quell’abitazione storica dove aveva vissuto il dolore della perdita della sorella Savina nel 1972, del fratello nel 2003, e della truffa da 2,5 milioni di euro - un quinto del patrimonio ereditato dal regista - per la quale la procura di Roma ha chiesto un mese fa il rinvio a giudizio di 10 persone con le accuse di ricettazione e circonvenzione di incapace. Tra loro lo storico autista di Sordi Arturo Artadi, una badante, una cuoca, un giardiniere, due camerieri e una governante che, in varie occasioni, avevano ricevuto donazioni da 150 a 400mila euro. A carico di Artadi era stato disposto il sequestro di beni per 400mila euro: l’indagine era partita nel gennaio 2013, dopo una segnalazione della filiale all’Eur della Banca popolare di Sondrio dove l’autista si era presentato con una procura speciale per i pieni poteri sui beni di Aurelia. Una perizia poi aveva accertato che dal novembre 2012, quando aveva firmato quelle carte e disposto le donazioni, la sorella di Sordi era incapace di intendere e di volere. «L’hanno fatta morire togliendole Arturo. Venerdì il suo avvocato aveva fatto un’istanza al giudice che aveva disposto l’allontanamento perché venisse riammesso: senza di lui si sarebbe lasciata morire. E dal 1° ottobre, quando è stato disposto l’allontanamento, Aurelia non mangiava più» ha rivelato Paola Comin, ufficio stampa di Sordi dal 1992 al 2003. È ancora lei a raccontare che Aurelia «stava benissimo, il 30 settembre era a cena ad Anzio con Arturo ed altre persone che si prendevano cura di lei. Senza Arturo è come se non avesse più motivazioni per vivere. Fino all’ultimo ha chiesto di lui. È stata una cattiveria e spero che se c’è un aldilà Alberto punisca chi ha fatto del male alla sorella». La Comin è intervenuta dopo che una coppia anziana, uscita dalla villa, aveva manifestato disappunto per la presenza di Artadi: «La cosa vergognosa è che in casa c’è ancora l’autista che doveva andar via. Due anni fa hanno cominciato a non farci entrare più nella villa e quando hanno fatto quel raggiro megagalattico, nostra zia già stava male». Alla fine parla lo stesso autista: «Sono distrutto ed amareggiato. Lei e Alberto sono stati per me come dei nonni, quasi dei genitori. Mi hanno fatto venire dal Perù che avevo 18 anni». L’autista parla anche del presunto raggiro, dicendosi più volte «ingiustamente sospettato » e, sull’allontanamento: «Non mi aiuta molto sapere che la mia coscienza è a posto. Così non posso certo dire per quella di chi, accanendosi ingiustamente contro di me, è stato la causa del crollo psicologico e fisico della signorina ». E su quella coppia anziana, «si tratta di persone che in villa non sono mai entrate, che Alberto e la Signorina non hanno mai voluto frequentare». Domani si terranno i funerali, nella basilica di San Giovanni in Laterano.
Gabriele Isman, la Repubblica 13/10/2014