Lettera43 13/10/2014, 13 ottobre 2014
GALERA PER I PORNO-VENDICATORI
Due anni di carcere per chi commette il reato di «revenge porn». È questa la punizione pensata in Gran Bretagna per coloro che condividono immagini o video sessualmente espliciti dell’ex partner senza il consenso di questi ultimi.
A svelarlo è stato il quotidiano britannico The Guardian: secondo il segretario della Giustizia Chris Grayling, inoltre, presto il disegno di legge, al momento al vaglio del parlamento, sarà ufficialmente approvato.
Per arrivare alla legge, nel Regno Unito c’è stata una forte pressione politica per mettere al bando gli ex amanti che, delusi, scelgono di mettere online le performance sessuali del partner.
L’ex segretario della Cultura Maria Miller è stata una delle sostenitrici del carcere per il revenge porn, e ha sfidato coloro secondo cui il reato era già punito dalle leggi contro l’oscenità e il ricatto.
Invece, il governo del premier britannico David Cameron ha voluto imporre una svolta.
«Il fatto che ci siano persone che crudelmente pubblicano le immagini intime degli ex partner è incredibile», ha detto Grayling. «Siamo dalla parte delle vittime e faremo di tutto per punire chi trasgredisce. Ecco perché cambieremo la legge rendendo chiaro a chi agisce così che potrebbero dover affrontare il carcere».
«Le persone hanno il diritto di avere un ragionevole livello di rispetto e privacy», ha aggiunto Nicky Morgan, ministro dell’Educazione e della parità. Quindi ha spiegato che è «giusto che coloro che mettono online queste immagini poi rendano conto delle loro azioni».
Da quanto si è appreso, la nuova legge punta a punire anche chi diffonde gli scatti attraverso i social network come Twitter e Facebook, oltre alle immagini diffuse via sms o via mail.
Le copie, come ha precisato il ministero della Giustizia, «saranno censurate e chi sarà considerato colpevole rischierà fino a due anni di carcere».
Per finire in galera, però, è necessario che foto e video mostrino persone impegnate in attività sessuali o raffigurati con i genitali esposti e che «ciò che è mostrato solitamente non può essere visto in pubblico».