Guido Santevecchi, Corriere della Sera 12/10/2014, 12 ottobre 2014
Molti mesi fa il primo ministro Li Keqiang ha «dichiarato guerra allo smog, per il futuro della nazione cinese»
Molti mesi fa il primo ministro Li Keqiang ha «dichiarato guerra allo smog, per il futuro della nazione cinese». Tutto il mondo sa che le città della Cina sono afflitte da cieli color grigio sporco. La censura non lo può nascondere nemmeno ai cinesi, perché basta guardare fuori dalla finestra per rendersi conto del disastro ambientale causato da trent’anni di corsa sfrenata all’industrializzazione, dall’impiego scriteriato di carbone, dall’inefficienza delle centrali elettriche, dal fiume di auto. I residenti stranieri di Pechino seguono in diretta il tasso di PM 2,5 (le particelle ultrasottili che misurano meno di 2,5 micron) sull’account Twitter dell’ambasciata americana che ha un rilevatore in giardino e ha cominciato a diffondere i dati nell’aprile del 2008 e ad aprile di quest’anno li ha messi insieme tutti. Così sappiamo che nei 2.028 giorni catalogati solo 25 sono stati «buoni» secondo gli standard internazionali. Così il premier ha dichiarato guerra al fenomeno. Ma nel frattempo dev’esserci stato un armistizio, perché la situazione è peggiorata: questa settimana Pechino è di nuovo nell’incubo. Venerdì è stato dato l’allarme Arancione: stop alle attività sportive all’aperto per gli scolari, consiglio di indossare la maschera, lavarsi la faccia appena rientrati. Il PM 2,5 è salito a 496, venti volte superiore al «respirabile»: i dati sarebbero da allarme Rosso, ma le autorità per vergogna colpevole lo hanno evitato sempre finora. A novembre Pechino ospiterà il grande vertice Apec (l’Associazione Asia-Pacifico). Una vetrina di potenza. E per rendere l’aria respirabile (o quasi) il governo ha annunciato che i dipendenti pubblici staranno a casa dal 7 al 12 novembre, quindi non dovrebbero usare l’auto, i cantieri saranno fermati dal 3 novembre. Insomma, una bella vacanza salutista. Comunque un’umiliazione ulteriore per il premier e compagni: per fare bella figura con gli ospiti internazionali non si lavorerà. Basta aspettare la magica settimana di novembre e nel frattempo respirare (poco) con la maschera.