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 2014  ottobre 10 Venerdì calendario

LA MEDICINA PER L’EBOLA NON C’È PERCHÉ NON SERVE A NOI

Negli Stati Uniti è scoppiata una polemica sulla medicina rivoluzionaria che pare sia in grado di curare l’Ebola, la febbre emorragica che ha una percentuale di sopravvivenza bassissima, tra il 50 e il 10 per cento. ZMapp è il miracoloso farmaco che ha salvato la vita ad un medico e un’infermiera americani, due volontari contaminati mentre lavoravano con i malati africani. ZMapp è prodotto da Mapp Biopharmaceutical, società di San Diego che dal 2005 opera esclusivamente grazie a sussidi federali e a contratti statali.
Sebbene il cocktail di anticorpi contenuto nel farmaco non sia stato ancora approvato dalle autorità competenti, la US Food and Drug Administration, perché mancano i dati relativi alla sua efficacia, il permesso di usarlo è stato rilasciato in via eccezionale. I risultati hanno subito spinto gli Stati africani più colpiti dall’infezione a chiedere di importare la medicina ma è stato loro risposto che non ci sono più dosi. La quantità prodotta è stata infatti minima, sufficiente appena a salvare la vita ai due americani, a un missionario spagnolo e a una manciata di medici contagiati in Sierra Leone e Liberia.
Questa notizia è particolarmente allarmante alla luce del bilancio annuale congiunto che il Pentagono e l’Health Authority americana hanno per combattere le malattie infettive come l’Ebola: 5 miliardi di dollari che vengono spesi per medicine e vaccini e acquistando materiali isolanti, come guanti e tute di plastica. Secondo gli esperti, ZMapp, che potrebbe salvare la vita a centinaia di migliaia di persone, non si trova in commercio data la bassa priorità di malattie come l’Ebola, rarissime in occidente. C’è solo da sperare che l’infezione non arrivi anche a casa nostra.
Loretta Napoleni, il Venerdì di Repubblica 10/10/2014