Andrea Tarquini, la Repubblica 12/10/2014, 12 ottobre 2014
E alla Volkswagen i tagli li fa il sindacato L’IgMetall propone una più efficiente scelta dei modelli di auto e sacrifici comuni vertice-maestranze ANDREA TARQUINI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO
E alla Volkswagen i tagli li fa il sindacato L’IgMetall propone una più efficiente scelta dei modelli di auto e sacrifici comuni vertice-maestranze ANDREA TARQUINI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO . Guidi una grande azienda, hai urgenza di varare risparmi per 5 miliardi di euro e non sai da dove cominciare? Niente paura, ci pensa il sindacato. Almeno questa è l’inedita proposta che la centrale dei metalmeccanici tedeschi — IgMetall, ritenuto il più forte sindacato del mondo — ha lanciato alla direzione del colosso dell’auto europea e mondiale, il gruppo Volkswagen, alle prese con costi di produzione crescenti, bassa rendita per auto venduta (2% circa contro medie tra il 7 e il 9 per Bmw e Mercedes), frutti della crisi dell’eurozona e cattivi risultati negli Usa. Il ceo di Vw, Martin Winterkorn, ha preannunciato mesi fa duri tagli, per cinque miliardi appunto. Senza aspettare con il timore di vederci rimettere, e molto, i suoi iscritti, il sindacato è passato alla controffensiva. Bernd Osterloh, leader dei consigli di fabbrica di tutto il gruppo, è forse il sindacalista più potente dell’intero mondo industriale. E certo non gli mancano fantasia e talento politico. Già, perché ha fatto condurre un’indagine interna consultando tutti i quasi seicentomila dipendenti del gruppo Volkswagen con tutti i suoi marchi sparsi per il mondo, e ha raccolto consigli e idee degli operai in un dossier di ben 400 pagine. E alglianza riunione azienda-lavoratori a Wolfsburg, sede della casa-madre, il compagno Osterloh ha consegnato in pubblico a Winterkorn, davanti a 15mila operai, il piano alternativo. Incassando un sonoro ringraziamento. E l’impegno a non agire, nel piano dei tagli, né senza né contro la IgMetall. Cosa che del resto, a causa degli accordi interni e della “legge Volkswagen”, sarebbe impossibile. In virtù della cogestione, IgMetall siede nei consigli di sorvevi. delle grandi aziende ma in nessun’altra è fortissima come nel gruppo Volkswagen. «Non tocca a noi sacrificarci, al massimo se le decisioni faranno male, i sacrifici saranno equamente ripartiti tra vertice e maestranze», ha spiegato Osterloh alla Frankfurter Allgemeine . Il contenuto del dossier- piano di risparmi presentato dalla IgMetall alla direzione Volkswagen è segreto. Però Osterloh nel colloquio con la Faz ha fatto accenni significatil’ultima Primo, bisogna tagliare i costi di produzione. Secondo, produciamo troppi modelli con troppe varianti: «Pensate che per la sola Golf esistono sessanta tipi diversi di volante, è assurdo », spiega come fosse un manager. Dunque, occorre cessare la produzione dei modelli che vendono male, pensarci due volte prima di lanciare ogni modello nuovo, massimizzare le sinergie tra i marchi del gruppo spesso in gara tra loro, e scegliere accuratamente quali impianti sono i più produttivi, quando si lancia un nuovo tipo d’auto. Quanto al mercato americano, «possiamo farcela da soli senza alleanze con Fiat Chrysler ». E poi aggiunge: «L’ho sempre detto, il marchio Alfa Romeo per Vw sarebbe ben interessante, ma Fiat nell’insieme non starebbe bene insieme al nostro gruppo». “Il nostro gruppo”, appunto - commenta la Faz - quasi come fosse una Veb, come venivano chiamate le industrie di Stato della Germania orientale. © RIPRODUZIONE RISERVATA