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 2014  ottobre 12 Domenica calendario

A proposito del tesoro di Alarico, sepolto dopo la sua morte nel letto del fiume Busento, nei pressi di Cosenza, sembra che Hitler, prima dell’inizio della guerra, abbia mandato Heinrich Himmler in Calabria e dato istruzioni per l’invio di una missione archeologica alla ricerca della tomba

A proposito del tesoro di Alarico, sepolto dopo la sua morte nel letto del fiume Busento, nei pressi di Cosenza, sembra che Hitler, prima dell’inizio della guerra, abbia mandato Heinrich Himmler in Calabria e dato istruzioni per l’invio di una missione archeologica alla ricerca della tomba.Voleva rendere omaggio al re tedesco che aveva umiliato l’Impero. Michelangelo Russo avvmichelangelorussp@libero.it Caro Russo, I n un articolo apparso sul Corriere del 5 luglio 2013, Gian Antonio Stella conferma il viaggio di Himmler in Calabria e aggiunge che in quella occasione il capo delle SS cercò d’informarsi sulle ricerche di una studiosa francese, Amélie Crévolin, «convinta di avere individuato infine il luogo della misteriosa sepoltura». Sull’invio di una missione archeologica voluta da Hitler non ho trovato conferme, ma non ne sarei sorpreso. Hitler credeva ciecamente nella supremazia della Razza germanica e fu sempre ossessionato dal desiderio di riportare in Germania tutto ciò che gli sembrava appartenere al patrimonio culturale tedesco. Dopo l’annessione dell’Austria nel 1938, chiese e ottenne che il Kunsthistorisches Museum di Vienna si privasse dell’intero apparato rituale utilizzato per l’incoronazione dei Sacri romani imperatori (corona, scettro, paramenti). Quando visitò gli Uffizi durante il viaggio in Italia del maggio 1938, sostò a lungo in ammirazione di fronte ai due quadri di Lucas Cranach, Adamo ed Eva, che erano stati lungamente considerati opere di Dürer. Per Hitler quei due grandi nudi (la loro dimensione è di poco inferiore al naturale) rappresentavano i capostipiti della razza germanica. Prima dell’inizio della guerra uno storico dell’arte, Otto Kümmel, compilò per incarico di Goebbels, ministro della Propaganda, una lista delle opere d’interesse germanico che il conflitto avrebbe permesso di recuperare. Nell’elenco vi erano, fra d’altro, la corona di ferro della regina longobarda Teodolinda, custodita nel Duomo di Monza, la tappezzeria di Bayeux, un tessuto ricamato della seconda metà dell’XI secolo, di fattura inglese o normanna, in cui sono rappresentati lo sbarco dei normanni sulla costa inglese nel 1066 e la battaglia di Hastings vinta da Guglielmo il Conquistatore contro Aroldo II, l’ultimo re anglo-sassone dell’isola; e infine, naturalmente, l’ Adamo e la Eva di Cranach. Kümmel sarebbe stato felice di aggiungere alla lista il tesoro del Busento: anche se il bottino di Alarico, dopo il sacco di Roma, era verosimilmente composto da opere romane e greche.