VARE 10/10/2014, 10 ottobre 2014
Alluvione, il sindaco: "Genova è malata" Renzi: "Non vi lasceremo soli" Si sgomberano i negozi dal fango in via Fereggiano (bussalino) Burlando (regione): ha sbagliato il modello dei previsori meteo
Alluvione, il sindaco: "Genova è malata" Renzi: "Non vi lasceremo soli" Si sgomberano i negozi dal fango in via Fereggiano (bussalino) Burlando (regione): ha sbagliato il modello dei previsori meteo. Annegato un uomo di 57 anni: inchiesta per omicidio colposo. Allerta 2 sino a mezzanotte, anche il Polcevera sta per uscire dagi argini . Scuole chiuse anche domani. Un treno esce dai binari a Fegino. Arrestati due sciacalli. di DONATELLA ALFONSO, MICHELA BOMPANI, GIUSEPPE FILETTO, STEFANO ORIGONE, BRUNO PERSANO e MARCO PREVE "Non vi lasceremo soli" è il messaggio del premier Matteo Renzi indirizzato ai cittadini e agli amministratori di Genova, sconvolta dall’ennesima alluvione. Mentre su Genova continua a piovere, il sindaco Marco Doria va all’attacco delle lungaggini burocratiche che hanno impedito la partenza delle grandi opere sul torrente Bisagno e sul suo affluente Fereggiano che sono straripati e anuncia il lutto cittadino per i funerali di Antonio Campanella, l’uomo di 57 anni travolto e ucciso giovedì sera dalla piena del Bisagno. Nel pomeriggio, intanto, la situazione si fa critica a ponente: sta per esondare il torrente Polcevera e viene evacuato per precauzione il grande centro commerciale Fiumara a Sampierdarena. Il sindaco : "Stato di calamità per Genova " - "Chiedo lo stato di calamità per la città di Genova, che la Regione inoltri subito la mia richiesta al governo", dice Doria. Mentre la situazione peggiora con il passare delle ore e il torrente Polcevera - il secondo grande torrente che attraversa la città - rischia di rompere gli argini, il sindaco ammette di non avere antidoti a breve termine, per evitare altre tragedie: "Non dirò mai state tranquilli ai genovesi, perchè non mentirò mai ai cittadini. Genova è una città malata e fragile, ha un corpo malato che non si può curare con l’aspirina. Ci vogliono i lavori sulla copertura del Bisagno, lo scolmatore del Fereggiano, gli antibiotici: noi le abbiamo varate queste opere, ma sono bloccate dalla burocrazia e dai ricorsi. Senza di esse, nulla potrà evitare il disastro". Renzi: pronti a fare la nostra parte . "Trovando le opportune soluzioni giuridiche, non lasceremo soli coloro che vogliono ripartire e saremo pronti a fare la nostra parte". Lo ha assicurato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. "Adesso è il momento della responsabilità -ha proseguito il premier- ora è il momento del fango, è il momento di spalare, il ministro Pinotti è su, siamo pronti ad intervenire in tutte le forme. Domani ci sarà il capo della Protezione civile che ha risposto subito in modo veloce. Da lunedì però la discussione deve essere su come sblocchiamo le norme, perchè non è possibile che ci siano situazioni di difficoltà anche in alcuni casi legate ai ritardi della burocrazia". E ha aggiunto: "Se il problema è l’acqua perchè piove tanto, è comprensibile; se il problema è la mancanza di strutture, di opere pubbliche perché c’è già il finanziamento ma ci sono i ricorsi al Tar, allora bisogna cambiare qualcosa anche a livello di norme". Condividi L’allerta in ritardo. Mentre negozianti e residenti di interi quartieri del centro di Genova spalano il fango dopo la tragica ondata di piena del Bisagno che ha ucciso una persona, Doria dichiara: "Nessuno ci aveva preavvertito che certe cose avrebbero potuto accadere nella giornata di ieri. Non avendo avuto informazioni in tal senso, il nostro sforzo è stato quello di affrontare l’emergenza in tempo reale, comportandoci come se ci fosse uno stato di Allerta 2, anche se non era ancora stato proclamato. L’allerta 2 è stato diramato soltanto alle 11.30 di questa mattina (venerdì)". "Non voglio far polemiche sui modelli previsionali, non è il mio campo - ha detto Doria - non voglio nemmeno improvvisarmi meteorologo o dire io lo sapevo ma noi abbiamo affrontato la giornata sulla base di un avviso meteorologico regionale che parlava di alta probabilità di temporali forti ed emetteva un avviso, nessuna allerta". Burlando (Regione): "E’ la prima volta che il nostro modello previsioni sbaglia" - Ribatte il governatore della Liguria Claudio Burlando: "Quello che si è registrato ieri è un fenomeno mai visto che il nostro modello di previsioni non è riuscito a interpretare. Il modello però è attendibile perché fino ad ora ci ha consentito di non sbagliare mai nessun episodio grave". "Ieri sera - ha aggiunto -, mentre fino al bollettino delle 18 che indicava un’attenuazione dei fenomeni realtà e modello corrispondevano, alle 21 si è verificata una divaricazione tra il modello e quello che è accaduto in realtà". Scuole chiuse anche domani - L’allerta 2 è stata confermata sino alla mezzanotte di oggi sia su Genova che sui territori di Savona e La Spezia. Scuole chiuse anche domani, sabato. La chiusura riguarderà tutte le scuole di ogni ordine e grado pubbliche e private e dei dipartimenti universitari. La vittima. La furia del Bisagno ha trascinato via un uomo di 57 anni, Antonio Campanella, travolto dall’acqua in via Canevari, a pochi metri dall’imbocco del tunnel di Brignole. Antonio Campanella, ex operatore sanitario del San Martino, era uscito come tutte le sere per una passeggiata nel suo quartiere e quasi sciuramente si è affacciato per osservare il Bisagno. Secondo i carabinieri l’uomo, che soffriva da qualche tempo di disturbi, portebbe non essersi accorto dell’improvviso arrivo della piena ed esserne stato travolto. Campanella abitava in via Bobbio in una casa che aveva condiviso fino a pochi anni fa con l’anziana madre poi deceduta. I vicini lo ricordano come persona schiva ma gentile e rispettosa. La Procura di Genova aprirà un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo per la morte dell’uomo. ANSA.IT (EX DAGOSPIA) A Genova allentata l’angoscia della notte, iniziano le polemiche. Perché non è stato emanato subito l’Allerta 2? Risponde l’assessore regionale alla protezione civile Raffaella Paita: "L’allerta meteo per l’alluvione di Genova non è stata data perché le valutazioni dell’Arpal basate su modelli matematici non hanno segnalato l’allarme". E il sindaco Marco Doria: "C’è un sistema di protezione civile, di cui fa parte anche il Comune, per il quale spetta al Comune mettere in atto le procedure previste dai diversi livelli di allerta". Ma "stiamo ai fatti: l’allerta - dice Doria - non è stata emanata". "Le previsioni sono rischiose. E’ un tema delicatissimo, ci sono esperti molto qualificati, discutano tra loro e con la protezione civile. Sappiamo che parliamo di modelli previsionali che sono basati su aspetti probabilistici", ha poi sottolineato Doria. "Ieri - ha aggiunto - c’era un fenomeno che si stava allontanando da Genova e si spostava vero levante, poi invece è tornato indietro". "In passato sono state date Allerte e poi non ha piovuto - ha aggiunto Doria - e sono arrivate polemiche, ci chiedevano che cosa facevamo". La procura intanto ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo per la morte di Antonio Campanella, l’infermiere genovese di 57 anni morto durante l’esondazione del Bisagno a Borgo Incrociati. Un atto dovuto, dicono in procura a Genova, la stessa dove è aperto un processo all’ex sindaco Vincenzi e a alcuni ex rappresentanti della protezione civile e del Comune per l’alluvione del 2011 che fece sei morti. Nonostante non fosse stata segnalata l’allerta, aggiunge Doria, "ho deciso di tenere le scuole chiuse intorno a mezzanotte e mezzo". Nell’alluvione genovese del 2011 alcune persone morirono mentre andavano a scuola a riprendere i figli. "Basta ricorsi che frenano i lavori per la messa in sicurezza del Bisagno", ha aggiunto il sindaco. Gli interventi sul torrente, in un tratto centrale della città, tra la stazione di Brignole e la questura, sono fermi da anni a causa di un ricorso al Tar da parte dell’impresa arrivata seconda nella gara d’appalto. L’intervento è già finanziato, ma il commissario per l’opera, il presidente della Regione Burlando non può intervenire. ALLUVIONE A GENOVA ALLUVIONE A GENOVA L’Arpal invece invita a evitare polemiche: "Non è questo il momento delle polemiche. La situazione è critica e tale rimarrà fino alle prime ore di domani. Quindi nessuna polemica ma massima operatività". Così il previsore dell’Arpal Stefano Gallino. "Ci sono sei celle temporalesche in avvicinamento. E’ il momento di agire, non di far polemiche". GIALLO SU FUNZIONAMENTO MODELLI MATEMATICI DI ALLERTA - I tecnici di Arpal e protezione civile hanno lavorato sulla base di modelli matematici che questa volta non hanno evidenziato alcuna situazione di allerta. Non è un errore di valutazione, l’allerta non è stata segnalata dalle macchine. In passato gli stessi modelli matematici avevano fatto scattare di volta in volta Avvisi, Allerta 1 o Allerta 2. Lo apprende l’ANSA da ambienti istituzionali. IL MINISTRO GALLETTI: "Quando abbiamo varato l’unità di missione per il dissesto sapevamo che il Bisagno era, assieme al Sarno e al Seveso, una emergenza assoluta. La tragedia di oggi ci dice una volta di più che non è possibile tollerare ritardi e inefficienze". ALLUVIONE genova ALLUVIONE genova "Genova ripete oggi con un’altra vittima, il lutto di tre anni fa, quando una alluvione ’fotocopia’ di quella odierna causò 6 morti", afferma Galletti. "I lavori per la messa in sicurezza del Bisagno, con 35 milioni già stanziati e pronti da spendere sono rimasti bloccati per 3 anni per un contenzioso presso la giustizia amministrativa". Nel luglio scorso, forse "la questione giuridica è stata risolta, ma intanto contiamo un’altra vittima e altri ingenti danni". "La messa in sicurezza di alcune zone del territorio si scontra con un’alluvione di burocrazia", sottolinea Erasmo D’Angelis, capo di#italiasicura, la struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico e lo sviluppo delle infrastrutture idriche. Per interventi a protezione del fiume Bisagno - ha spiegato a Sky tg24 - "ci sono tanti soldi" ma per questioni giudiziarie legate a ricorsi di ditte escluse "i lavori sono bloccati da tre anni su un’opera che salva vite e città". NEGOZIANTI: "GOVERNO NON CI CHIEDA TASSE" - "Chi ci governa non venga a chiederci il pagamento delle tasse". Così un negoziante di Genova dopo l’alluvione. L’acqua e il fango ha distrutto in parte il suo negozio di abbigliamento: "Capi spalla e piumini sono andati distrutti. Almeno per i primi mesi, il Governo non deve farci pagare le tasse". M5S: DA TROPPO TEMPO SI ATTENDONO INTERVENTI - "A Genova e nel genovese una notte di piogge torrenziali e di esondazione dei torrenti cittadini hanno causato l’ennesima vittima e ingentissimi danni. A soli tre anni dalla precedente alluvione del 2011, che aveva causato sei morti, è evidente che la situazione idrogeologica di Genova è un caso nazionale". Lo afferma Cristina De Pietro, senatrice del Movimento 5 Stelle. "Sono indispensabili - prosegue - interventi mirati a tutela del territorio da realizzare in assoluta emergenza". BONELLI: SIAMO A DISASTRO DI STATO SERIALE - "Quello di Genova è un disastro di stato seriale che avviene nell’inazione della politica rispetto al dissesto idrogeologico che in Italia continua a devastare il territorio e fare vittime. Mentre l’Italia annega il Parlamento non si occupa della più grande opera pubblica di cui il Paese avrebbe disperato bisogno: la messa in sicurezza del territorio". Lo afferma Angelo Bonelli, leader dei Verdi. SEL: SERVE PIANO NAZIONALE PER IL TERRITORIO - "Non e’ più possibile tollerare che ogni "bomba d’acqua" ci siano morti, feriti e danni ingenti al territorio. Non e’ possibile che la storia si ripeta ogni giorno. C’e’ bisogno di intervenire immediatamente: ci sono oltre 6.600 comuni, l’80% del totale, 6400 edifici scolastici e 550 strutture ospedaliere a rischio idrogeologico". Lo afferma il responsabile nazionale ambiente di Sel Marco Furfaro. LASTAMPA.IT Un morto, danni alla città e ai privati, scuole chiuse, palazzine evacuate. E un’allerta 2, il massimo livello di attenzione per la Liguria, emanato dopo 12 ore dall’inizio dei grandi temporali e prolungata fino alle 12 di sabato. Genova ancora una volta è prigioniera dell’acqua, del fango e delle polemiche per una allerta che è arrivata solo dopo l’esondazioni dei torrenti. EMERGENZA SENZA FINE Dopo una nottata di piogge così intense che hanno colmato strade, torrenti e reso inutili le corse dell’uomo, continua a piovere. Per l’Arpal, che partecipa al Coc convocato ieri pomeriggio dal Comune di Genova, «non siamo usciti dall’emergenza». Perché i temporali, di quelli che i meteorologi definiscono “autorigeneranti”, non danno tregua. La situazione meteo resterà critica fino a mezzanotte. La pioggia che sta battendo adesso, in particolare il Ponente di Genova, ha fatto tracimare il Torbella, torrente che attraversa il popoloso quartiere di Rivarolo. Allagati strade e scantinati, l’acqua sta raggiungendo i primi piani. Livelli di guardia anche per il torrente Polcevera che attraversa la zona industriale di Cornigliano. L’Autostrada A7 Genova-Milano è stata chiusa per una frana in direzione del capoluogo lombardo tra Bolzaneto e Busalla. Sul posto soccorsi e tecnici della società autostradale, ma non ci sarebbero mezzi coinvolti. Intanto proseguono i lavori di ripristino della linea Genova-Milano-Torino, dove questa mattina, all’altezza di Bivio Fegino, è uscito dai binari il Frecciabianca 9764 (Roma-Torino). La riattivazione della linea è prevista per domani. I treni percorrono l’itinerario alternativo via Busalla: al momento, quelli diretti a Milano-Torino allungano i tempi di viaggio fino a 50 minuti, quelli diretti a Genova fino a 15 minuti. Alcuni treni regionali diretti a Torino percorrono l’itinerario alternativo via Ovada con allungamento dei tempi di viaggio fino a 50 minuti. Ieri sera, tra le 22 e le 23 sono caduti 150 mm d’acqua su un terreno ormai saturo. Oggi, 25 mm in un’ora e gli intervalli di tempo, tra un acquazzone e l’altro, si fanno sempre più stretti. Il Bisagno, che ha invaso un intero quartiere spazzando via uomini e cose, cresce ancora ma per adesso resta dentro gli argini. Anche il rio Fereggiano, la cui esondazione nel 2011 provocò sei morti, «sta reagendo - dice l’Arpal - ma resta sotto la fascia critica». La situazione è critica. I residenti del quartiere del Fereggiano, già duramente colpiti durante l’alluvione del 2011, hanno aggredito e insultato gli agenti della Polizia municipale e i tecnici della Protezione civile che si sono recati nel quartiere per verificare il colmo di piena del torrente. IL VIDEOREPORTAGE: TRA GLI ANGELI DEL FANGO SCAMBIO DI ACCUSE E come sempre, allentata l’angoscia della notte, iniziano le polemiche. Perché non è stato emanato subito l’Allerta 2? Risponde l’assessore regionale alla protezione civile Raffaella Paita: «L’allerta meteo per l’alluvione di Genova non è stata data perché le valutazioni dell’Arpal basate su modelli matematici non hanno segnalato l’allarme». E il sindaco Marco Doria: «C’è un sistema di protezione civile, di cui fa parte anche il Comune, per il quale spetta al Comune mettere in atto le procedure previste dai diversi livelli di allerta». Ma «stiamo ai fatti: l’allerta - dice Doria - non è stata emanata». Il bollettino di criticità emesso dalla Regione Liguria per le giornate dell’8 e del 9 ottobre indicava «criticità ordinaria per rischio idrogeologico localizzato». LA VITTIMA La Procura intanto ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo per la morte di Antonio Campanella, l’infermiere genovese di 57 anni morto durante l’esondazione del Bisagno a Borgo Incrociati. Un atto dovuto, dicono in procura a Genova, la stessa dove è aperto un processo all’ex sindaco Vincenzi e a alcuni ex rappresentanti della protezione civile e del Comune per l’alluvione del 2011 che fece sei morti. LE IMMAGINI DELLA CITTA’ SOMMERSA RENZI: «SCONCERTANTE IL BLOCCO DELLE OPERE» Quella dell’alluvione a Genova è «una vicenda molto grave», dice il premier Matteo Renzi parlando nel Bolognese. Il presidente esprime vicinanza alla famiglia della vittima e solidarietà ai commercianti «in ginocchio». «Non lasceremo solo chi vuole ripartire», afferma. Ma il presidente del Consiglio accusa: «Il governo ha messo al centro il dissesto idrogeologico. Purtroppo in tante vicende emergono fenomeni difficili e sconcertanti ad esempio il fatto che le opere pubbliche siano bloccate dalla burocrazia». PEZZO DI ELVIRA SERRA SUL CORRIERE DI STAMATTINA Genova rivive l’incubo alluvione, che tre anni fa fece sei morti e lasciò sconvolta la città. Ieri si contava una vittima: poco prima dell’una di questa notte i vigili del fuoco hanno trovato il cadavere di un uomo, tra via Canevari e la stazione Brignole, alle spalle del quartiere di Borgo degli Incrociati, dove ieri notte dieci auto erano accatastate una sopra l’altra. La vittima è stata trovata dai carabinieri vicino ad una palina dell’autobus: probabilmente l’uomo è stato travolto dalla piena del Bisagno e non è riuscito a mettersi al riparo. Poco distante un altro uomo, intrappolato in un tunnel dentro la sua auto, gridava per chiedere aiuto. Paura anche nella vicina Montoggio, dove fino a sera mancavano all’appello tre persone, che sono però state ritrovate intrappolate nelle loro auto e soccorse dai pompieri. Tutto il paese ha però continuato a essere isolato telefonicamente, come buona parte di Genova, e mancava la corrente in molte case. A fine serata restava l’apprensione per altri automobilisti travolti dall’acqua che i sommozzatori non erano riusciti a trovare, mentre altre vetture sono proprio rimaste incastrate tra le mura delle abitazioni. L’ondata di maltempo ha colpito il capoluogo ligure già da ieri mattina. Maggiormente tormentato dalle piogge è stato il Ponente di Genova: Bolzaneto, Certosa, Rivarolo e la Val Bisagno. Oltre centoventi millimetri di pioggia sono caduti in un’ora, facendo allagare i principali sottopassi.Molte le auto travolte dall’acqua. In serata il sindaco Marco Doria chiedeva ai suoi concittadini di spostarsi nei piani alti. Nel giro di poche ore oltre a essere esondato il torrente Bisagno, nella zona di Brignole, la stessa colpita dall’alluvione del 2011, non hanno retto gli argini del torrente Scrivia e del Rio Fereggiano, trascinando auto parcheggiate, cartelli stradali e allagando l’area dietro lo stadio Ferraris. La Protezione civile intorno a mezzanotte girava per le strade con un megafono invitando i cittadini a non uscire di casa e a rifugiarsi nei piani alti. In alcune zone l’acqua del torrente è arrivata a un’altezza di un metro e ottanta, come nell’area di Sant’Agata, in corso Sardegna. Avvisaglie del maltempo si erano avute già dal mattino, a Recco, dove una scuola materna era stata evacuata per precauzione. Verso mezzanotte e venti ha smesso di piovere e questo se non altro ha permesso all’acqua di defluire verso il basso. Oggi le scuole di ogni ordine e grado, dal nido all’università, resteranno chiuse. E si potrà fare l’appello di chi non è tornato a casa. Elvira Serra TEODORO CHIARELLI SULLA STAMPA A Genova un’altra alluvione Una vittima, allarme dispersi L’acqua arriva ai piani più bassi, frane e auto trascinate dal fango Teodoro Chiarelli A Genova torna l’incubo dell’alluvione. Una pioggia battente prima in mattinata, poi nel pomeriggio e, infine a partire dalle 20,30 ininterrottamente sino a tarda notte ha messo in ginocchio la città. Il torrente Bisagno, che attraversa Genova, è esondato tra Molassana e Brignole. L’acqua ha invaso le strade circostanti trascinando via le auto parcheggiate. Il corpo di una persona è stato recuperato a Borgo Incrociati, nella zona di Brignole, dai vigili del fuoco. Anche il torrente Scrivia è esondato a Montoggio, al confine tra Liguria e Piemonte. Tre persone rimaste intrappolate nelle auto circondate dall’acqua sono state soccorse da vigili del fuoco, intervenuti anche con i nuclei sommozzatori. A Montoggio ci sono comunque voci incontrollate di due persone disperse. L’intero paese è completamente al buio e questo non facilita certo le cose. Chiuso il ponte che da Busalla porta a Sarissola. A Borgo Incrociati, alle spalle della stazione Brignole, l’acqua ha raggiunto i due metri. Le auto accatastate hanno formato una sorta di tappo nel sottopasso trasformato in un lago. Situazione drammatica anche nella zona di Sant’Agata, in corso Sardegna. Una fiumana d’acqua e di fango corre verso la zona della Foce, paralizzando il traffico. In Corso Torino, trasformato in un fiume in piena, auto trascinate via come barchette in balia della tempesta come tre anni fa. Anche il Rio Fereggiano, che il 4 novembre del 2011 ha causato sei morti, è nuovamente esondato, trascinando auto in sosta e cassonetti. Le auto della Protezione civile girano con gli altoparlanti invitando i cittadini a non uscire di casa e ad abbandonare i piani bassi delle case. In via Chighizzola a Sturla situazione di grande preoccupazione e primi piani delle abitazioni allagate. La centralissima via XX Settembre è completamente allagata nel tratto iniziale verso Brignole sino al Mercato Orientale. L’acqua è arrivata a metà delle vetrine dei negozi. Piazza Colombo si è trasformata in una piscina. Il sindaco Marco Doria, che era al teatro Carlo Felice per la prima dell’Elisir d’Amore, appena informato della situazione ha lasciato il teatro e ha raggiunto il centro operativo della Protezione civile. Intanto è già polemica per il mancato avviso di allerta meteo da parte della Protezione civile. Nonostante la pioggia, infatti, molti locali erano aperti e pieni di gente come ogni giovedì sera. Molte persone sono così rimaste bloccate. Chi si è precipitato in macchina, è poi rimasto chiuso in auto, mentre il traffico è impazzito, con le strade buie e prive di illuminazione pubblica rischiarate a tratti dai lampi e dai lampeggianti blu di vigili del fuoco, polizia, vigili e ambulanze. Il Comune ha deciso che oggi tutte le scuole di ogni ordine e grado della città rimarranno chiuse. GIUSEPPE FILETTO SU REPUBBLICA NAZIONALE - 10 ottobre 2014 CERCA 24/25 di 64 CRONACA Alluvione a Genova: un morto Le piogge fanno esondare tre torrenti: strade allagate, auto trascinate dalla piena, quartieri al buio Il corpo di un giovane recuperato a Brignole. Il Comune: non uscite, rifugiatevi ai piani alti GIUSEPPE FILETTO GENOVA . Ancora acqua e fango. Ancora morti di alluvione. Ancora il torrente Bisagno, “l’acqua che porta male, che sale dalle scale... altro che benedetta”, come cantava De Andrè. Acqua che a notte fonda si porta via la vita di un uomo. La valanga di fango squarcia Genova e l’entroterra. Il Bisagno, dopo una giornata di pioggia, alle 23,16 esonda in prossimità del ponte di Sant’Agata. Come aveva fatto nel ’70 con 44 morti, come ha rifatto nel ’92, eppoi ancora nel 2011 il Fereggiano, un suo affluente, con sei vittime. Mettendo sott’acqua Borgo Incrociati, allagando tutta la zona della stazione Brignole, piazza Verdi, viale Brigate Partigiane, la Foce e l’area della Fiera. È il torrente Scrivia, come una bomba, già nel tardo pomeriggio di ieri a rompere gli argini a Montoggio, nell’entroterra. Trascina auto e quanto incontra davanti. E fino a tarda notte nella località della Valle Scrivia i sommozzatori dei vigili del fuoco cercano due persone che sarebbero rimaste intrappolate nelle loro auto. Sono date per disperse e le operazioni di recupero sono ancora più difficili per il black out elettrico e telefonico. Anche se il sindaco ed i carabinieri della località della Valle Scrivia dicono che a loro non risultano esserci dispersi. Un morto accertato, invece, nel capoluogo. Intorno alla mezzanotte e mezza, dopo una giornata intensa di pioggia, i vigili del fuoco, tra le auto trascinate dal torrente che è uscito fuori dagli argini, tirano su il corpo ormai senza vita di un uomo, apparentemente di età compresa tra i 25 ed i 30 anni. Lo hanno trovato nei pressi di una fermata dell’autobus. Non è chiaro se sia deceduto per un malore e si sia trovato per strada, oppure se travolto dalla piena ed annegato nel metro e mezzo di d’acqua che in quel momento aveva trasformato la zona in un lago. Sarà l’autopsia, disposta dal magistrato di turno, a stabilire la causa del decesso. Scantinati, negozi allagati, gente che ha abbandonato i piani bassi e si è rifugiata dai vicini. Sottopassi trasformati in trappole. Auto come barche. È tornato l’incubo, per l’intera giornata. Poi il terrore a sera inoltrata. Prima nell’entroterra. E mentre l’intera macchina dei soccorsi era concentrata a Montoggio, il finimondo si è abbattuto sulla città. Dalle 22 i nubifragi si sono scaricati sulla Valbisagno, la zona dello stadio. È bastata un’ora e mezza di pioggia intensa per mandare al tappeto la rete fognaria, che non ha ricevuto più la piena del Bisagno. La Protezione Civile ha fatto appello ai cittadini che vivono nella parte di Genova attraversata dal torrente, a non uscire di casa e rifugiarsi ai piani alti. Oggi, con ogni probabilità, le scuole rimarranno chiuse. © RIPRODUZIONE RISERVATA SOTT’ACQUA I tre torrenti esondati hanno allagato diverse zone della città. In alcune strade l’acqua ha raggiunto i due metri d’altezza trascinando via le auto e devastando negozi e piani bassi