Angelica Ratti, ItaliaOggi 9/10/2014, 9 ottobre 2014
OPERE DI MITTERRAND AL TAGLIANDO
Al giro di boa dei trent’anni hanno bisogno di qualche ritocco costoso le grandi opere volute dal presidente francese François Mitterrand, a cominciare dalla Piramide del Louvre e dall’Arco della la Defense per finire alla nuova Biblioteca nazionale di Francia e al teatro della nuova Opéra di Bastille, nella periferia di Bercy.
Lavori dai costi esorbitanti che oggi devono fare i conti con la scarsità di fondi pubblici. E così, per il tagliando, necessario, non resta che l’intervento dei privati o di qualche mecenate arabo, come avverrà per la facciata dell’Istituto del mondo arabo che vede scendere generosamente in pista un paese del Golfo per interessamento di Jack Lang, ex ministro della cultura francese all’epoca delle grandi realizzazioni parigine. Ma anche per il Grand Louvre. I lavori alla Piramide di vetro, 53 milioni di euro, saranno pagati grazie ai profitti dell’accordo con il Louvre Abu Dhabi e ai mecenati.
Di certo queste grandi opere parigine sono state un fiore all’occhiello di cui la Francia è andata fiera per anni. E che sono state capaci di dare un contributo formidabile allo sviluppo del turismo culturale. Ma, adesso, devono confrontarsi con il tempo che passa e che inevitabilmente ha lasciato il segno. Quasi tutte sono vittime del successo popolare che le ha generate. Prima dei lavori di ampliamento per realizzare il Grand Louvre, il museo contava all’incirca 2,5 milioni di visitatori.
Un quarto di secolo dopo, l’ala napoleonica conta all’incirca 9,3 milioni di turisti l’anno. Il museo ha preso il volo dal punto di vista turistico, ma quando venne lanciato il progetto Grand Louvre nessuno poteva immaginare quale risultato straordinario avrebbe prodotto la fascinazione della Piramide sui turisti. Tutti i visitatori vogliono passare dalla piramide e questo ha richiesto continui e pesanti lavori di ristrutturazione per riorganizzare l’ingresso con le casse, il guardaroba. Interventi che proseguiranno fino al 2016. Fino alla prossima tappa. E sì, perchè il Louvre stima che nel 2025 avrà raggiunto la propria capienza massima con 12 milioni di visitatori l’anno. La stessa moltiplicazione di visitatori si è verificata anche per la nuova Biblioteca di Francia, cresciuti di 10 volte da quando fu inaugurata nel 1995 dal presidente Mitterrand. In quell’occasione niente funzionò, e la struttura ha avuto bisogno di continue migliorie come gli accessi per i disabili, inesistenti all’apertura, e il rifacimento delle scale mobili all’ingresso sempre in panne e dunque pericolose. L’opera architettonicamente regge ancora quanto a modernità e ha riqualificato il quartiere, ma è diventata fragile al passaggio del tempo. E a gennaio la rottura di alcune tubazioni ha mandato sott’acqua 10 mila documenti e messo in tensione l’amministrazione dal momento che conta 250 chilometri di tubazioni. Al Louvre oltre al restauro classico dei palazzi antichi (3 milioni l’anno) c’è da considerare anche l’usura delle parti più recenti, come le scale e gli ascensori.
E oggi questi lavori faticano a trovare le risorse pubbliche dal momento che la Francia è pesantemente indebitata. La Grand Arche inaugurata in pompa magna nel 1989 per celebrare il bicentenario della Rivoluzione francese, vede il tetto chiuso dal 2010 per ragioni di sicurezza e il ministero dell’ecologia, proprietario, promette interventi senza avere i soldi. L’Opéra Bastiglia sta perdendo alcune mattonelle dalla facciata e non è stato fatto alcun intervento di adattamento della sala da mille posti così che l’orchestra occupa abusivamente il palcoscenico. Bisogna fare i conti con la mancanza di risorse pubbliche e cercare fondi privati è aleatorio.
Così, l’ingresso della Biblioteca nazionale di Francia sarà rinnovato grazie alla partnership con MK2.
Angelica Ratti, ItaliaOggi 9/10/2014