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 2014  ottobre 08 Mercoledì calendario

IL SORPASSO: NEL MONDO PIU’ CONNESSIONI CHE PERSONE

Più connessioni che uomini. La notizia probabilmente avrebbe fatto felice Isaac Asimov e arriva dal Groupe Speciale Mobile Association, che riunisce gli operatori telefonici nel mondo. Il numero di dispositivi mobili connessi ha superato quota 7 miliardi e 200 milioni, superando il numero di abitanti del nostro pianeta.
Un sorpasso storico, che vede in testa, come da previsione, i mercati asiatici. Prima è la Cina che vanta 1,2 miliardi di connessioni a fronte di una popolazione di 1,4 miliardi.
Se si osserva il contatore sul sito del Gsma, ci si accorge come uno dei continenti che vantano una crescita maggiore sia l’Africa. In Costa d’Avorio, ad esempio, per dieci anni si è combattuta una sanguinosa guerra civile in cui sono morte oltre tremila persone. Ma ci sono ben otto operatori di mobile. In Uganda, dove il reddito medio annuo è di 200 dollari, il tasso di crescita delle connessioni è di 11,3 per cento.
«Nei mercati emergenti le connessioni fisse sono di fatto inesistenti. L’abbattimento dei costi avvantaggia gli smartphone rispetto ad altri device» spiega Andrea Rangone, coordinatore degli Osservatori Digital Innovation al Politecnico di Milano.
Certo, più connessioni significano maggiore istruzione, informazione e libertà, come di recente ha spiegato Mark Zuckerberg introducendo in Zambia il suo progetto Internet.org, che rende accessibile Facebook anche a chi non si trova in zone raggiunte da rete mobile. Ma pensare che questo si traduca in maggior benessere è l’ipocrisia che più si sente ripetere ai gala benefici della Silicon Valley.
La stima non implica che ogni singolo abitante della Terra sia connesso a una rete mobile. C’è infatti differenza tra il numero di connessioni mobili, cioè di schede sim attive, e il numero di abbonati unici. Nei Paesi occidentali, ad esempio, è frequente che un singolo utente disponga di più smartphone e tablet e abbia quindi più abbonamenti. Certo, come dice Kevin Kimberlin, presidente della società di venture capital americana Spencer Trask & Co: «Nessun’altra tecnologia sta avendo più conseguenze su di noi del mobile». Ma non si può pensare che un giro su Internet renda più ricchi.
I profughi siriani che scappano dalla guerra sui barconi, spesso, tra le mani stringono uno smartphone. Quando arrivano a terra mostrano le foto inviate via WhatsApp durante il viaggio. Sono connessi ma il loro futuro è incerto. E anche se si guarda all’Italia c’è poco da sorridere. La crescita di connessioni è scesa di 1,86 punti: siamo 61 milioni e abbiamo 86,7 milioni utenti e una penetrazione delle sim al 142%. Il mercato è saturo. «Tutta la popolazione adulta possiede già almeno una scheda», dice Rangone.
Resta un fatto: durante la stesura di questo articolo — in un’ora circa — le connessioni sono passate da 7.228.155.000 a 7.228.180.543. Un dato, oltre 25 mila in più, che avrebbe fatto impallidire anche Asimov.