la Repubblica 8/10/2014, 8 ottobre 2014
LETTERE
Insegno lettere in una scuola media e, durante l’estate, ho assegnato ai miei alunni il compito di leggere tre libri a piacere e di stendere una relazione. Correggendo i lavori, scopro che uno ha copiato per intero da Wikipedia (riuscendo a commettere errori di ortografia).
Rimprovero in modo pacato l’alunno, spiegando che, se sperava di prendere in giro la professoressa e i compagni che hanno lavorato seriamente, ha in realtà preso in giro se stesso privandosi dell’opportunità di leggere e scrivere (in classe o all’esame non ci sarà Internet). Colgo l’occasione per spiegare proprietà intellettuale e plagio.
Lo “scansafatiche” smascherato chiama la madre che si precipita a scuola minacciando denunce a mio carico per aver inflitto una frustrazione al figlio. La mamma non spende una parola sui compiti copiati. L’alunno, sicuro nella sua impunità, rientra in classe baldanzoso di fronte ai compagni e trascorre la lezione distraendosi e disturbando. Quale il messaggio educativo?
Lettera firmata