Francesca Gerosa, MilanoFinanza 7/10/2014, 7 ottobre 2014
FIAT A WALL ST? TIMING SBAGLIATO
Un timing sbagliato. Così ieri una nota di Exane Bnp Paribas ha commentato lo sbarco di Fiat Chrysler a Wall Street lunedì 13 ottobre. Nello studio i broker della banca francese si sono domandati infatti se Fiat, che ha scelto il mercato giusto, abbia scelto il momento sbagliato. Nel report si spiega che il Lingotto ha trascorso gran parte degli ultimi cinque anni a completare la sua transizione verso il mercato azionario degli Stati Uniti, che culminerà con l’imminente quotazione al Nyse. «La tempistica non sembra però propizia. L’esposizione verso gli Stati Uniti sembra sempre meno attraente e Chrysler è la meno brillante delle case automobilistiche di Detroit», riporta la nota di Exane che quindi, pur alzando il target price di Fiat del 42% a 6,4 euro, ribadisce il rating underperform.
Il report continua spiegando che con la quotazione al Nyse il 13 ottobre, la transizione di Fiat nel mercato azionario statunitense sarà praticamente completa. Tuttavia, il mercato Usa potrebbe aver già superato il picco. «Con lo yen ancora debole, la pressione sui prezzi il prossimo anno sembra un quasi una certezza», avverte la nota Exane che poi continua facendo notare che il recente profit warning di Ford potrebbe aver avuto molte cause, ma è un monito per tutto il mercato nordamericano. Tanto che le banche d’affari continuano a consigliare di ridurre l’esposizione verso il mercato automobilistico degli Stati Uniti e di puntare su quello europeo e cinese.
Exane ha inoltre confrontato Fiat Chrysler con i competitor americani come General Motors e Ford. Il Lingotto vince per alcuni aspetti (ad esempio il mix), ma su molti altri, in particolare la generazione di cassa, l’esposizione regionale e la spesa in ricerca e sviluppo appare del tutto insufficiente. Senza contare che la linea di prodotti di Fiat sarà tra le più vecchie del settore nel 2015.
Una nuova linea di prodotto partirà dal 2016, ma potenzialmente in un mercato statunitense in indebolimento. E sulla base del multiplo prezzo/utile 2016 di 10,2 volte coi principi contabili statunitensi, Fiat tratta già a premio del 50% rispetto ai competitor interni, spiega la nota. Infine, per la banca francese la riluttanza di Fca ad aumentare il capitale non depone a favore dei piani di Sergio Marchionne.
La nota spiega inoltre che il cda di Fiat si riunirà il 29 ottobre per prendere in considerazione la sua struttura del capitale. Un’obbligazione convertibile può essere una possibilità, ma un aumento di capitale e un’ipo della Ferrari non sono le ipotesi probabili. «In realtà un aumento di capitale consistente sarebbe il benvenuto vista l’attuale incertezza macro e la sensibilità del cassa della società», conclude la nota
Francesca Gerosa, MilanoFinanza 7/10/2014