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 2014  ottobre 07 Martedì calendario

RITRATTO DI RITA KATZ, RESPONSABILE DI SITE (SEARCH FOR INTERNATIONAL TERRORIST ENTITIES)

Un agente del Federal Bureau (Fbi) le ha scritto: “Tu e il tuo staff siete stati preziosi per la nostra indagine”. E un magistrato americano aggiungendo toni lirici: “Sei una gemma che è apparsa sin troppo poco nel corso della storia”. Ma non tutti sono entusiasti: per alcuni è una “fissata”, che in certi casi fa il gioco del nemico. Lei si chiama Rita Katz ed è la responsabile di Site (Search for International Terrorist Entities), il sito di informazione che traccia le azioni dei terroristi islamici. Se avviene un episodio cruento – vedi le decapitazioni degli ostaggi da parte dell’Isis – dopo qualche minuto Site lo mostra. Per Rita è una missione: a voler fare un paragone altisonante, è una specie di Simon Wiesenthal, l’ingegnere ebreo che dedicò la sua vita alla caccia ai nazisti sfuggiti alla giustizia. Rita Katz non gira il mondo per cercare jihadisti, lei scova sulla Rete filmati, azioni, dichiarazioni della Jihad e poi le sottopone all’attenzione del pubblico e delle autorità americane; quest’ultime non sempre gradiscono. La vita come un film: Katz parla correttamente l’arabo per aver vissuto i primi anni in Iraq, in una famiglia ebrea; il padre fu giustiziato da Saddam Hussein – impiccato nella piazza principale di Baghdad - come presunta spia israeliana; con la sua famiglia Rita fuggì negli Stati Uniti. La sua intuizione è stata fondare nel 2002, assieme a John Devon, il sito di informazione Site. Sino all’11 settembre 2001, il web visto con gli occhi degli estremisti islamici era sottovalutato. Dopo l’attacco alle Torri cambia tutto e Rita lo capisce. Site si è conquistato il suo spazio: ma il lavoro di Rita Katz è genuino? In molti pensano che “gonfi” i risultati. Il New Yorker, che ne ha tracciato un ritratto, ricorda che è stata lei a pubblicare un presunto manuale terrorista per utilizzare il botulino come arma letale, che gli esperti poi hanno classificato come minaccia non seria. Lapidario è stato l’ex dirigente della Cia e capo della “Squadra Bin Laden”, Michael Scheuer: “Al Jazeera sottovaluta sempre le dichiarazioni dei terroristi, Rita Katz le enfatizza”; e Steven Aftergood, che è fra i responsabili della Federazione degli scienziati americani rilancia: “Il lavoro di analisi si impara studiando, non è alla portata del primo che passa”. Rita Katz non si scoraggia, ricorda che in fondo i professionisti della sicurezza hanno fatto tante brutte figure e si accredita come esperta nel libro-autobiografia “Cacciatrice di terroristi- la storia straordinaria di una donna infiltrata nei gruppi radicali islamici in America”. Oggi che l’Isis spadroneggia in Medio Oriente la sua attività è serratai. Katz al New Yorker ha confessato che dopo una notte di sonno il suo primo pensiero è: cosa avranno pianificato i terroristi in quelle sette ore?
Valerio Cattano, il Fatto Quotidiano 7/10/2014