Antonio E. Piedimonte, La Stampa 7/10/2014, 7 ottobre 2014
CONTINUANO GLI ASSALTI AGLI AUTOBUS. STAVOLTA È CAPITATO A NAPOLI SU UNA LINEA CHE COLLEGA SOCCAVO, CHIANURA E CHIAIA. È, IN QUELLA CITTÀ, LA 158ESIMA AGGRESSIONE IN UN ANNO
L’autobus di linea come la diligenza del vecchio West. Un film già visto troppe volte e che tuttavia si ripropone con drammatica regolarità nelle strade di Napoli: l’ultimo assalto ieri mattina alle 9, in pieno centro città, quando una baby gang ha mandato all’ospedale Giuseppe Perna, 55 anni, autista dell’Anm, «colpevole» di aver rimproverato bonariamente i minorenni che stavano molestando i passeggeri del suo pullman, sulla linea C12, quella che collega i quartieri della periferia occidentale, Soccavo e Pianura, con il cosiddetto «salotto buono» di Chiaia.
Dopo il rimbrotto, appena aperte le porte, l’uomo è stato trascinato fuori dalla cabina guida, scaraventato sul marciapiede e picchiato selvaggiamente. «Li avevo solo ripresi - spiega Perna - ma loro, avranno avuto 16, 17 anni, hanno aspettato che il mezzo arrivasse alla fermata e si sono scagliati su di me». E aggiunge: «Nel buttarmi fuori mi hanno spezzato la spalla, ho sentito un dolore terribile, non riuscivo a muovermi, ma hanno continuato a picchiarmi. Mi ha salvato il collega che era su un R7, ha visto tutto e si è messo in mezzo. Senza di lui non so come sarebbe finita. C’erano altre persone, tutte indignate, ma nessuno è intervenuto». L’autista ha poi lasciato l’ospedale Fatebenefratelli, dove gli hanno diagnosticato una frattura insieme ad altre ferite e contusioni.
Dopo l’ennesima violenza l’Azienda napoletana mobilità ha diffuso una nota per «condannare la vile aggressione, avvenuta in pieno giorno e in piena ora di punta». L’Anm ha precisato: «Stiamo recuperando le immagini delle telecamere interne. Ma quotidianamente siamo vittime di fenomeni di violenza che sono frutto del degrado sociale».
Nel documento si ricorda pure la collaborazione con le forze dell’ordine: negli ultimi anni, infatti, più volte i bus cittadini sono stati scortati dalle pattuglie di polizia e carabinieri in diversi quartieri, soprattutto per prevenire le sassaiole. La nota conclude con amarezza che si tratta di «un fenomeno che da soli però non siamo in grado di risolvere perché sfugge non solo al nostro controllo ma anche a quello delle forze dell’ordine stesse».
Ugualmente sconfortante il commento dei sindacati, che ricordano l’inarrestabile stillicidio delle violenze: «Solo nel 2013 sono stati 158 gli atti teppistici ai danni di conducenti, autobus e pensiline di attesa. Con circa 60 aggressioni con referti ospedalieri. Violenze che avvengono non solo quando il bus è fermo, ma anche quando siamo alla guida».
Denunce che, restando nell’ambito dei trasporti pubblici, sono estese anche alla Circumvesuviana, da anni teatro di violenze analoghe.
Antonio E. Piedimonte, La Stampa 7/10/2014