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 2014  ottobre 04 Sabato calendario

PALLINA NUOVA FA PING… POCK


Agli Europei della settimana scorsa a Lisbona (in Portogallo), tutti gli occhi erano puntati su di lei. Lapalissiano quando si parla della pallina in uno sport come il tennistavolo. Ma questa volta l’attenzione del pubblico e degli atleti era più morbosa, come a voler cogliere ogni più piccolo segnale. Il campionato rappresentava infatti l’esordio a livello continentale della nuova pallina in plastica: voluta dalla federazione internazionale, va a sostituire quella tradizionale in cellulosa, utilizzata da inizio Novecento e ancora impiegabile nei tornei minori. L’unica differenza a livello di dimensioni è rappresentata dal diametro massimo che può arrivare a 40,6 millimetri contro i 40,5 del modello che l’ha preceduta. Quisquilie rispetto al passaggio epocale d’inizio millennio, quando in un istante venne ingrandita di due millimetri, passando da 38 a 40, per rendere più telegenica la disciplina. Se le differenze non si notano a occhio, si colgono però con l’orecchio. Secondo il plurimedagliato tedesco Dimitrij Ovtcharov, «se si ascolta attentamente si nota una differenza nel rumore. Inoltre con questa nuova palla la minore rotazione fa diventare gli scambi più attraenti». Già, perché meno spin implica maggiore facilità di risposta e quindi scambi più lunghi. Ancora più caustico il lussemburghese Traian Ciociu: «Sembra quasi di sentire una pallina rotta: questo perché non è più gonfiata con il gas ma con l’aria. Saranno favoriti i giocatori atletici, quelli dotati di buone gambe e veloci movimenti».
Giovanni Cortinovis