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 2014  ottobre 04 Sabato calendario

MORANDI STAR DEL WEB CON LE GALLINE E I FAGIOLI


Dimenticate le tweetstar. Gli web influencer. Dimenticate Fiorello. Chiara Ferragni. Mariano Di Vaio. Dimenticate pure Zuckerberg. Perché in Italia c’è un uomo che ha capito tutto. Uno che in barba a tutte le strategie di comunicazione e di linguaggio giovane e di marketing, sta diventando la star indiscussa del web alla veneranda età di 70 anni. Sto parlando di lui, del ragazzo di Monghidoro, il mitologico Gianni Morandi. Se pensate che stia scherzando, andate sulla sua pagina Facebook. Un milione di iscritti, una media di quarantamila like a post, migliaia di commenti e di condivisioni. Ho controllato: ben seicento persone che seguono me seguono anche lui. E mica solo casalinghe infoiate o nostalgici un po’ agè. Ci sono fior di scrittori, giornalisti e intellettuali, che non perdono una delle sue perle quotidiane. A questo punto vi starete chiedendo cosa scriva, il buon Gianni, per realizzare questi numeri strabilianti. Che foto pubblichi. Quali anatemi lanci. Penserete che si piazzi in mutande davanti allo specchio e mostri il segreto dei suoi dieci anni di matrimonio. Crederete che dia del rincoglionito a Vasco Rossi e che accusi Ligabue di pettinarsi come Justin Bieber. Niente di tutto questo. La sua pagina è la prova vivente che il Mulino bianco esiste. E che no, non ci abitano Banderas e la gallina Rosita, ma Gianni Morandi. La sua pagina è un inno alla vita placida e bucolica di San Lazzaro, con Gianni che si fa fotografare dalla fedele moglie Anna mentre sbuccia sei chili di fagioli e lancia l’avvincente scommessa «Riuscirò a sbucciarli in un’ora? Se perdo devo accompagnare mio figlio Pietro all’autobus la mattina per una settimane». Poi la scommessa la perde e posta la foto dei fagioli che manco la Carrà ai bei tempi. Oppure c’è la foto in cui posa con Angela, la vecchietta incontrata mentre va a correre, e chiama «autoscatto» il selfie, ma prima ci racconta quanto ha di pressione la signora e cosa le ha suggerito il medico. In un altro messaggio lancia un allarme alla nazione: ritratto con una mela in mano, dichiara che la frutta non ha più lo stesso sapore di una volta. Indice un referendum tra i commentatori: sarà colpa del meteo o del fruttivendolo? Poi si infila nel pollaio e si fa fotografare con Enzo il contadino e le uova in mano, ricordando di quando sua nonna gli preparava lo zabaglione. Una sua foto in autogrill mentre beve un succo d’arancia ha 25 000 like. Una sua foto davanti alla cabina doccia della serie «Rihanna mi spicci casa» ha 32 000 like. Un post in cui dice «Qui sta cominciando a piovere» realizza 31.000 like. In un altro post indossa gli occhiali da vista, pare il ragionier Filini e 45 000 fan lo acclamano come il nuovo Ryan Gosling. Insomma, un caso mediatico da studiare, anche perché il povero Gianni, ignorando i meccanismi del web ed essendo un uomo di altri tempi che vive nel suo Mulino bianco in cui si esce di casa e si saluta il fattore, si è convinto che non rispondere a tutti quelli che commentano sia un profondo atto di scortesia, per cui scrive post in cui chiede scusa ai 4500 commentatori del giorno se non riesce a replicare a tutti. Eppure basta sbirciare nei commenti per vedere che ci prova. Gianni Morandi è l’addetto al customer care che ogni azienda sogna. La signora Vera gli chiede se ha comprato il motorino al figlio e lui dice che no, va in bicicletta. Ma risponde anche ad Agata che gli chiede quanto dista la fermata del pullman da casa sua, a Carla che gli dice che è un figo e così via. Provate. Se andate sulla sua bacheca e gli domandate «Dove ho messo i calzini?», lui risponde «prova nel secondo cassetto». Un mito vivente. È una bacheca che riconcilia con la vita e i buoni sentimenti la sua. Un’immersione in un universo zen in cui Gianni Morandi ha sempre il sorriso e una buona parola per tutti. In cui la malvagità è accolta con stupore, come quella volta in cui l’ingenuo Gianni ha fatto una battuta sul calcio e dopo aver letto commenti di gente che lo minacciava di andar lì e fargli fuori pure le galline, non ha dormito una settimana. Mica per le minacce, ma per la scoperta che nel mondo, fuori dal suo Mulino, esiste perfino gente cattiva. Datemi retta. A fine giornata andate sulla sua bacheca. È meglio di un libro di Osho. Di un massaggio con le pietre calde. Di un corso di yoga. È la senilità 2.0. Delicata, placida. Perché il nostro Gianni andava a cento all’ora, ora va a 400 megabyte. Come non amarlo.