Gian Luca Favetto, la Repubblica 4/10/2014, 4 ottobre 2014
MURAKAMI, DJEBAR, ADONIS: LA TRIPLA SCOMMESSA PER IL NOBEL
Questa volta che punto sul serio, non dovrei puntare su Murakami. Non vale la pena. Non importa che abbia scritto Tokyo Blues, L’uccello che girava le viti del mondo, Kafka sulla spiaggia. Non conta che da anni sia tra i grandi favoriti per il Nobel della Letteratura. Anzi. È troppo favorito, pagano poco la sua vittoria. Al 30 settembre era quotata 5 a 1. E prima ancora solo 3,7 a 1. C’è un però. Anzi, ce ne sono tre. Proprio ieri, per gli allibratori, è stato superato da Ngugi wa Thiong’o, romanziere, poeta, drammaturgo keniano. Dato 4 a 1, è lui ora a guidare la classifica dei favoriti. I motivi saranno mille. Uno dei tanti è che nel catalogo dei Nono bel per la letteratura l’Africa nera manca dal 1986, quando vinse il nigeriano Wole Soyinka, essendo bianchi i sudafricani Gordimer e Coetzee che l’hanno conquistato dopo. E però, negli ultimi anni ha sempre vinto non il primo favorito, cioè quello con la quota più bassa, ma il secondo: è accaduto nel 2013 con la Munro e l’anno prima con Mo Yan che, pagati 12 a 1, hanno beffato Murakami, dato 10 a 1. E nel 2011, in un duello fra poeti, lo svedese Tomas Tranströmer, dato 9 a 1, ha superato il siriano Adonis, quotato 4 a 1. Dunque, scivolato al secondo posto, ritornerebbe in campo proprio Murakami. Però, ecco il terzo però con cui entrano in gioco le donne: le donne non hanno mai vinto due volte di seguito. Dal 1991, quando andò alla Gordimer, il Nobel per la Letteratura è stato assegnato con più regolarità a penne femminili: Morrison, Szymborska, Jelinek, Lessing, fino a Herta Müller nel 2009 e a Alice Munroe l’anno scorso. Ma, dopo una donna, è sempre toccato a un uomo. Se continuasse la tradizione non bisognerebbe puntare su Joyce Carol Oates, data stabilmente 12 a 1, né sulla bielorussa Svetlana Aleksievich o sull’algerina Assia Djebar, entrambe pagate 10 a 1. Ma perché deve continuare così? Non può essere l’anno buono perché una scrittrice succeda a una scrittrice? Prima o poi deve accadere e Assia Djebar, sempre tra i favoriti nell’ultimo quinquennio, è qui per questo. Fra altro, il Magreb non vince dal 1988, quando toccò all’egizia- Mahfouz. Ordunque, considerati gli eterni candidati Roth e Kundera (dati 16 a 1), gli italiani Eco e Maraini (33 a 1), la sparizione dai pronostici di Nooteboom (in calo, ormai dato 40 a 1), nonché, in questi due ultimi giorni, la rimonta di Handke (insieme ad Adonis, anche lui 16 a 1) e Ismail Kadare (10 a 1), per soddisfare cuore e portafoglio mi gioco una tripla: Murakami, Djebar, Adonis. Punto 100 euro su ciascuno. Comunque vada, avrò un motivo per essere soddisfatto. Mica vince un altro, no? A proposito: la voce Altro, con dentro tutti i non considerati, è pagata 6 a 1. La Rowling, 175 a 1. E non farà il miracolo...